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Aree Syndial: il sindaco di Venezia firma con Eni e Regione Veneto preliminare di acquisto

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Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha firmato oggi a Marghera, insieme al presidente della Regione Veneto e all’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, il contratto preliminare per il trasferimento delle aree di proprietà di Syndial (società dell’Eni) a Porto Marghera.

L’area ceduta da Eni, suddivisa in due lotti per un totale di 110 ettari, sarà destinata ad ospitare nuove attività produttive che permettano il recupero e la ripresa industriale del grande polo industriale di Venezia e delle sue infrastrutture, con ricadute positive per tutto il territorio regionale e nazionale.

La firma dell’importante accordo è avvenuta all’interno dello storico capannone delle assemblee del Petrolchimico, compreso nell’area oggetto della cessione, simbolo significativo dell’antica vocazione industriale dell’area.

“Con questa firma si sintetizza un lavoro straordinario, dove Comune, Regione e Syndial si sono messe insieme per raggiungere un obiettivo alto e da tutti condiviso: il recupero e la ripresa delle attività industriali di Porto Marghera”. Queste le parole del sindaco di Venezia con cui oggi ha introdotto la cerimonia di stipula del contratto.

Un accordo storico, che crea le condizioni per la reindustrializzazione di aree dismesse ed il rilancio del sito veneziano. Dopo l’adozione del Pat da parte del Comune nel gennaio del 2012 – che stabilisce la funzione produttiva e industriale delle aree – e la stipula dell’accordo di programma sulle bonifiche e la riqualificazione ambientale del Sin dell’aprile 2012, firmato da Comune-Regione-Ministero Ambiente, con il quale si consente la semplificazione dei procedimenti amministrativi per i piani di caratterizzazione e la bonifica dei siti, la firma di oggi chiude infatti un percorso fondamentale per la rigenerazione industriale ed occupazionale di Porto Marghera.

“Un contributo importante a questo percorso – ha continuato il sindaco – lo ha dato anche il ministero dell’Ambiente, quando il ministro Clini ha ratificato un provvedimento che ha notevolmente semplificato le procedure per il recupero ambientale. Questa, ha aggiunto: “è un’area importante per Venezia, per il Veneto e per tutto il Paese, area simbolo dell’industria, e noi vogliamo che continui ad essere tale. Un’industria non più inquinante come in passato, nella prospettiva che Eni ci ha già indicato in modo molto chiaro dal momento che ha provveduto alla riconversione della Raffineria e ha attivato gli altri investimenti, al punto che oggi non si parla più di economia verde, ma di una industria moderna che qualificare come “verde” è forse riduttivo.

Fra le strutture che vengono cedute con questo accordo – ha detto ancora – c’è anche questo capannone. Tutti noi abbiamo voluto che la cerimonia di sottoscrizione si svolgesse qui, perché questo luogo è stato un simbolo dello sviluppo, della storia, della cultura del mondo operaio a Marghera e vorremmo che anche nell’avvenire questo simbolo non venga meno, che continui a ricordare alle generazioni future quello che è stato questo posto. E io credo che dovremo impegnarci affinchè questo capannone continui ad essere simbolo del mondo del lavoro.

Questo accordo – ha concluso il sindaco di Venezia – rappresenta un momento di rilancio, una nuova primavera dell’industria qui a Marghera”.

Redazione

[11/04/2014]

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