La partenza del Patriarca Angelo Scola lascerà un vuoto in ciascuno di noi ed in tutte le Regioni del Nordest. In questo pastore della Chiesa il Veneto ha rinvenuto una paternità affettuosa, un’intelligenza acuta, un’internazionalità di relazioni che ne hanno fatto una presenza speciale, un interlocutore prezioso.
In poco più di un anno, poi, personalmente ho riconosciuto i tratti di un’amicizia sincera. Per questo, insieme al ringraziamento per gli anni di lavoro e impegno spesi tra noi, occorre aggiungere l’augurio per il nuovo incarico, ma anche il rammarico che si prova quando una persona amata e stimata si allontana da noi.
Non ho alcuna autorità per commentare la profondità del teologo e la spiritualità del pastore, ma so, per averle sperimentate, che le qualità dell’uomo e della guida spirituale sono state molteplici.
Il popolo lo ha sentito autorevole, e chi come me ha lavorato con lui nella gestione delle emergenze piuttosto che nel confronto sui problemi quotidiani, lo ha avvertito come personalità pragmatica e inserita profondamente nel secolo. Consola sapere che assumerà la responsabilità di una diocesi importante e confinante con noi e che gli sarà impossibile dimenticare gli anni veneziani e veneti.
Sono certo che il suo successore in un Patriarcato tanto prestigioso come Venezia, che ben tre Papi ha donato alla Chiesa nell’ultimo secolo, saprà proseguire nel solco di un predecessore tanto autorevole ed amato.
[29 giugno 2011]
(* Presidente Regione Veneto)