VERONA – “Ora siamo certi che quei resti sono quelli di San Zeno”. A dirlo è il vescovo di Verona, Monsignor Giuseppe Zenti, commentando l'esito dell'analisi medico-scientifica e antropologica, avviata nei mesi scorsi, sui resti del santo patrono di Verona.
“E' stata un'avventura audace perché poteva anche non essere San Zeno”.
Zenti spiega che l’analisi del dna ha dimostrato che le spoglie nella basilica di San Zeno appartengono al Patrono di Verona: il “vescovo moro” che visse nel IV secolo.
“L'analisi del dna ha indicato “Algeria o Tunisia” ha concluso il vescovo: “non a caso le aree più vive del cristianesimo nell'epoca in cui visse Zeno. Ci siamo affidati alla scienza e possiamo dire che tutto riconduce all'identificazione di uno scheletro che risale a quel tempo, all'epoca in cui ha vissuto il santo patrono di Verona”.Le analisi sono state effettuate da un pool di esperti in indagini antropologiche, medico legali e di genetica forense delle Università di Verona, Bologna e del Salento.
Sara Pasini
[31 gennaio 2013]
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