Uno “scandalo”, un “disastro” ha intitolato la stampa locale. E giustamente molti si preoccupano sul tipo di esempio che tale immagine si può riflettere sui nostri figli. Sono in 20.000 ad aspettare il ritorno alle scene di Amy Winehouse, e la star si fa attendere, più di un'ora. Quando il ritardo si fa eccessivo e la gente comincia a chiedersi cosa succeda lei esce, barcollando. Non sta in piedi.
E' il suo primo concerto dopo un periodo di assenza che è stato dedicato anche alla disintossicazione, quello che ha aperto sabato scorso la nuova tournee europea a Belgrado. Un tour che avrebbe dovuto continuare in Grecia, Spagna e Svizzera.
Amy raggiunge il centro, prova a cantare, esce un filo di voce che biascica qualche strofa. Amy grida: “Ciao Atene” al pubblico di Belgrado. I musicisti in palco cercano di andare avanti ma è chiaro l'imbarazzo. Si aggrappa ad un chitarrista, poi cade in terra e butta via una scarpa. Amy Winehouse è evidentemente in overdose da alcool (speriamo).
La performance dura qualche “canzone” e si conclude ta i fischi assordanti del pubblico. Ci si chiede, aldilà dello star system, com'è possibile che qualcuno che vuole bene a questa ragazza di 27 anni non la fermi per il suo bene. Aldilà del business musicale, il mondo si trova in presenza di una giovane donna che si sta distruggendo, con il suo entourage che non sa fare di meglio che sbatterla comunque su un palco, indifesa – come si vede nel video anche dalla postura – a fronteggiare il pubblico con le sue debolezze, di natura patologica a questo punto. Quante altre umiliazioni dovrà sopportare prima che qualcuno capisca che la ragazza ha bisogno di aiuto? Sperando che, a quel punto, non sia troppo tardi.
Lo staff di Amy Winehouse ha poi cancellato il concerto previsto la sera successiva in Turchia e quello di mercoledì ad Atene.
Le immagini impietose che vi mostriamo sono quelle che stanno girando sulla rete, senza filtri ne' montaggi, spietate resoconto della serata.
Il video di uno spezzone del concerto di Belgrado di sabato di Amy Winehouse a Belgrado qui.
[20 giugno 2011]
paolo pradolin
