Il Milan è davanti ad un bivio, come spesso accade nel calcio. Lazio e Fiorentina, nello spazio di 72 ore, daranno il verdetto sullo stato della “crisi” rossonera. Servono 6 punti per chiudere la questione e ripartire per tentare di riaggiustare, almeno parzialmente, una classifica da allarme rosso e per andare al Camp Nou, tra otto giorni, con lo stato d’animo giusto per affrontare i migliori del mondo.
Sono le prossime tre partite che decideranno il futuro di Massimiliano Allegri.
Balotelli, intanto, sembra avere altro per la testa. Dopo aver eliminato il ‘tutor’, aver accettato di tagliare la cresta, aver lasciato la Ferrari in garage e ciondolato per un’oretta in campo domenica in maniera irritante, ne ha combinata un’altra, o gliene è successa un’altra: ieri è stato coinvolto in un lieve incidente stradale a Brescia.
Intorno alle 16 ha tamponato un’auto che si è arrestata all’improvviso. L’urto non ha avuto conseguenze per nessuno e dopo la constatazione amichevole Mario ha chiamato il fratello Corrado sorridendo e minimizzando l’accaduto.
Nessun danno fisico fortunatamente, così oggi Mario sarà regolarmente convocato per la delicatissima sfida di domani sera con la Lazio. Eppure la sua presenza non rallegra, anzi da’ ulteriore origine a pensieri: come sarà, che umore avrà, avrà voglia di far bene?
E’ evidente che tra Balotelli e Allegri non è il momento migliore: in allenamento lo riprende spesso e domenica per la prima volta lo ha sostituito per scelta tecnica. Poi all’uscita Balotelli ha ignorato il suo allenatore.
I rapporti con l’ambiente al momento sono tesi: non è un caso che settimana scorsa Raiola abbia minacciato di portare via dall’Italia il 45 rossonero. «Troppe pressioni», e pure troppe pubbliche critiche mosse dall’allenatore e condivise dalla società.
Balotelli ha cambiato look (via creste e orecchini), auto (ha lasciato la Ferrari in affitto che aveva preso contro la volontà di Adriano Galliani) e casa, ma il suo carattere di guerriero potrebbe spingerlo alla ribellione ulteriore se percepisse questi cambiamenti come scelte “imposte”.
Roberto Dal maschio
[29/10/2013]
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