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Allarme neve in montagna, in pianura è Vicenza a far più paura

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allarme neve cortina

Il maltempo che sta mettendo in ginocchio l’Italia e durerà per un’altra settimana, fa paura anche in Veneto. Ancora enormi i disagi in montagna, dove da ieri sera si sono registrati i primi crolli di alcuni tetti, impossibilitati a reggere i metri di neve caduti; dopo la tracimazione del fiume Reghena a Portogruaro e del Loncon tra San Stino di Livenza e Annone Veneto, la preoccupazione riguarda ora il Bacchiglione di Vicenza, già colpita nel 2010 da una forte alluvione.

È caduta silenziosa ieri, la neve che alle 22.30 ha fatto crollare le coperture di due fienili, uno a Cortina e l’altro a San Vito di Cadore. Per fortuna nessun danno a persone, ma sul posto sono immediatamente arrivati i Vigili del Fuoco, che in queste ore, assieme all’Esercito (il corpo degli alpini), stanno aiutando i piccoli paesi del bellunese a tirarsi un po’ su.

A Zoppè di Cadore (1460m) è stato il sindaco stesso a mettere in campo dei volontari, perché un neonato bisognoso di latte non aveva tempo di aspettare l’arrivo dell’Esercito. Gli uomini della Protezione Civile hanno così cercato in tutti i modi di sgomberare dalla neve l’unica strada d’accesso al paesino.

Ciò che preoccupa maggiormente è anche la quantità di neve che nelle prossime ore e giorni, andrà a sommarsi a quella già presente, appesantita dal clima umido e dalle precipitazioni piovose.

Buone notizie invece, per quanto riguarda il blackout che da venerdì aveva interessato numerosi Comuni del Bellunese, Agordino, Cadore e Comelico; la situazione è migliorata e l’emergenza è rientrata. L’allarme pemane invece sui passi dolomitici, dove il rischio valanghe è ancora identificato a livello 5.

In pianura la situazione non è migliore. Le grandi quantità di precipitazioni piovose cadute nelle notte e che proseguono in queste ore, preoccupano in particolare Vicenza, dove dopo l’innalzamento del livello del Bacchiglione a quota 4, 90 metri, il Comune ha inviato un sms ai suoi abitanti, avvertendoli dell’allarme di possibile allagamento.

Il fiume Retrone, affluente del Bacchiglione, nell’area di Sant’Agostino ha già esondato, allagando le principali arterie stradali, che sono infatti state chiuse come per il tratto della tangenziale che va da Vicenza a Campidello.

Infine, la linea ferroviaria Venezia-Trieste interrotta da ieri per l’esondazione del Loncon, nelle campagne tra San Stino di Livenza e Annone Veneto, è stata ripristinata, i ritardi nell’arrivo e partenza dei convogli però, non mancano.

Alice Bianco
[02/02/2014]

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