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[12/11] Le chiese di Venezia sono malandate, alcune sono a rischio crollo, hanno bisogno di interventi e restauri, ma soldi non ce ne sono.
Questo, in sintesi, l'allarme lanciato ieri dal monsignor Antonio Meneguolo, delegato patriarcale per i Beni Culturali, attraverso gli organi di stampa.
Un ampio servizio andato in onda su TG3 Regione dimostrava come sono urgenti, in particolare, interventi alla chiesa di Sant'Alvise, a quella di San Silvestro, a San Simeon Piccolo e Torcello (foto).
Il Comune di Venezia, attraverso l’assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia e al Patrimonio, Mara Rumiz, condivide la preoccupazione del prelato: "Esprimo a mons. Meneguolo la totale vicinanza della Amministrazione comunale e la assoluta condivisione delle sue preoccupazioni. Nel momento in cui proseguono i lavori per la difesa della città dalle acque alte, è assolutamente necessario non dimenticare l’altrettanto urgente necessità di salvaguardare il patrimonio architettonico della città , se non si vuole, come mons. Meneguolo ha ammonito, che il Mose salvi soltanto delle rovine..."L'assessore ricorda che nei giorni scorsi la soprintendente Renata Codello ha dichiarato che la città storica di Venezia conta tanti edifici notificati quanti l’intera Lombardia! In queste condizioni, è evidente che le sole risorse finanziarie pubbliche della città non sono neanche lontanamente sufficienti alla manutenzione di un così immenso patrimonio, comprese ovviamente le chiese.
"Pur nella consapevolezza - conclude Rumiz - della difficile situazione finanziaria del Paese, va da tutti rinnovato l’appello al Governo e al Parlamento perché siano ripristinati i finanziamenti della legge speciale, che per oltre trent’anni, anche in situazioni di difficoltà , erano stati sempre assicurati da Governi di diverse coalizioni e da Parlamenti di diverse maggioranze. Voglio sperare che, oltre a quella di mons. Meneguolo, altre autorevoli voci in tal senso si levino nella nostra città ”.gp