Erano da poco passare le 23 quando a Mestre, in via Duca d’Aosta scatta l’allarme bomba.
Ad avvisare le forze dell’ordine ci ha pensato un senzatetto che, rovistando in un cassonetto alla ricerca di qualcosa di utile, ha trovato una borsa da donna all’interno della raccolta differenziata, con dentro una granata a mano, di quelle a frammentazione.
L’ordigno era posizionato in una custodia di una macchina fotografica e quando le Volanti sono giunte sul posto hanno verificato l’effettivo ritrovamento della bomba, facendo scattare immediatamente il protocollo di sicurezza.
La zona è stata subito transennata, allontanando i curiosi in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, del Suem e degli artificieri del nucleo di Tessera.
Per rimuovere l’ordigno ci è voluto circa un’ora, con la tensione che, ogni minuto che passava, diventava sempre più palpabile, soprattutto dato che la granata aveva ancora la spoletta inserita e questo stava ad indicare come l’arma fosse ancora in grado di esplodere.
Uno degli esperti della polizia, prese tutte le misure di sicurezza, ha trasportato la bomba in un luogo sicuro per il brillamento.
Proprio in quel momento però ci si è accorti che si poteva far cessare l’allarme, perché quello che ci trovava davanti non era una reale granata, ma un’imitazione perfetta, identica all’originale sia per peso che dimensioni.
Mentre inizialmente si pensava fosse opera di qualche scellerato pronto a commettere qualche atto intimidatorio, ben presto si è capito che l’ipotesi più plausibile sarebbe quella semplice che qualcuno ha voluto disfarsi dell’oggetto, magari usato come ferme porte o ferma carte.
Non essendoci telecamere nella zona dell’accaduto, è impossibile risalire a chi sia stato a gettare l’oggetto.
Sara Prian
[08/05/2014]
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