L'allarme bomba al Colosseo si è dissolto come una bolla di sapone, ma arriva il tempo delle polemiche. Il sindaco Alemanno si dice furioso perchè ha scoperto che non ci sono più i metal detector e che le telecamere dentro al Colosseo non funzionano.
Comincia, a questo punto, un gioco di scaricabarile in cui si perde il senso della competenza della sicurezza attorno al Colosseo, o forse prima, nei progetti, nell'area storica, dove dovrebbe essere in funzione un sistema di videosorveglianza della polizia municipale che, invece, non è operativo.
Intanto spazio alle polemiche. Il sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro, afferma: “Sono sorpreso che il sindaco Alemanno si accorga dopo due anni che non ci sono più i metal detector”.
[09 agosto 2011]
p.p.
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Allarme bomba al Colosseo ieri sera. Alla fine era inoffensivo. Scherzo idiota o avvertimento?
Il Colosseo ha vissuto un pomeriggio di panico ieri a causa di un allarme bomba, poi rientrato perchè, alla fine, si trattava di una specie di congegno rudimentale che non sarebbe potuto mai esplodere, ma per arrivare a questa conclusione son dovuti intervenire gli artificieri facendo scattare il piano di allerta per attacco terroristico.
L'allarme bomba al Colosseo ha tenuto tutti in scacco fino a ieri sera. Alla fine, alle 18.30 sono entrati in azione gli artificieri e il pacco è stato fatto brillare. A quel punto si è scoperto che conteneva “solo” del liquido in un vasetto (verosimilmente acquaragia) e una batteria da 9 v. i cui fili spuntavano fuori.
Il finto pacco bomba al Colosseo è stato trovato durante un giro di controllo di routine degli addetti di Protezione Civile. Tutto ilperimetro è stato sfollato con annunci per gli altoparlanti per “motivi di sicurezza”.
Alla fine il pericolo risulterà praticamente nullo, ma in quegli attimi sono stati raggiunti momenti di tensione altissimi.
Sulla paternità del gesto ci sono, al momento, solo teorie. Probabilmente si tratta di uno scherzo idiota, come pensa anche il sindaco Alemanno, oppure di una specie di “avvertimento”.
[08 agosto 2011]
Mario Nascimbeni
