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Alfano a Venezia: «Roma deve creare un’agenda sulla questione veneta»

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Alfano a Venezia

«Il punto fondamentale che voglio sottolineare con forza è che esiste una questione veneta e che questa sarà messa al centro dell’attività del governo per quanto riguarda il rapporto con le Regioni».

Esiste una ‘questione veneta’, il ministro dell’Interno Angelino Alfano a Venezia parla dell’argomento a margine dell’incontro con i prefetti, rispondendo a distanza al governatore Luca Zaia che lo aveva messo in guardia poco prima: «La voglia di indipendenza dei veneti non si risolve con un’aspirina e chi sventola la bandiera di San Marco non è uno sprovveduto che non ha niente di meglio da fare. Il sentimento indipendentista – ha avvertito Zaia – è diffusissimo e interessa tutte le classi sociali. Se Roma continuerà a dormire, è inevitabile che il Veneto si organizzi di conseguenza».

Alfano risponde: «Questo territorio, che ha dato tanto all’Italia, mostra un forte disagio e lo Stato non può permettersi di rispondere con disattenzione. Roma non può essere percepita come ostile, va creata “un’agenda veneta”».

«Dirò di più: siccome è sacrosanto che i veneti chiedano un’adeguata corrispondenza tra le tasse che pagano e i servizi che ottengono, penso sia giusto da un lato migliorare i servizi e ridurre la burocrazia, dall’altro fare del Veneto la base di sperimentazione per un federalismo spinto e accentuato e credo che la riforma del Titolo V in discussione al Senato sia la sede opportuna per rispondere ai moti indipendentisti ed ai loro eccessi» ha detto al termine della sua visita Alfano a Venezia.

Il ministro ha anche promesso che si occuperà della questione sollevata dalla presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, che ha evidenziato i pericoli dell’empasse che da giugno a dicembre accompagnerà il passaggio dalla Provincia alla città metropolitana: «Dal 26 giugno partirà l’esercizio provvisorio, che è cosa ben diversa dall’ordinaria amministrazione: di fatto si pagano gli stipendi e si onorano i contratti, nulla di più. C’è quindi il rischio concreto che si paralizzino opere e servizi, dalla viabilità all’edilizia scolastica, un vero e proprio vuoto istituzionale» aveva avvertito Zaccariotto.

Redazione

[29/04/2014]

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