L'altra sera, presso la Sala Operativa del Commissariato di P.S. di Chioggia è pervenuta una richiesta di soccorso da parte di una donna che era appena stata aggredita da un individuo. La donna si era recata presso quell’abitazione in quanto era la persona incaricata di controllare l’unità immobiliare, sita a Sottomarina, per conto della proprietaria.
Il soggetto in questione, già ben conosciuto dalle forze dell’ordine di Chioggia, era A.G., 46enne di origine siciliana, formalmente residente nella località di Pellestrina.
All’arrivo di un equipaggio del Commissariato di Chioggia, coadiuvato da una gazzella dei Carabinieri, gli operatori hanno notato come sulle scale interne che portano all’appartamento fossero stati depositati, alla rinfusa e in mezzo a un gran disordine, diverse masserizie ed arredi, quali sedie, cassetti di mobili e suppellettili.
Non appena gli operatori hanno bussato alla porta per chiedere spiegazioni in merito al disordine trovato ed all’aggressione riferita dalla donna, l’uomo ha immediatamente aperto la porta di casa e, senza alcuna parola, si è scagliato con violenza verso i poliziotti e i carabinieri, che non senza fatica sono infine riusciti a immobilizzarlo.
Durante il fatto il soggetto riusciva anche a procurare lesioni ad un agente e ad un carabiniere giudicate guaribili in 10 giorni mentre anche la donna aggredita ha riportato lesioni per 10 giorni di prognosi per esser stata spinta violentemente a terra dall’uomo.
Condotto presso gli uffici del Commissariato di Corso del Popolo, è stato definitivamente accertato che l’uomo annoverava molteplici reati e condanne in merito alla normativa sugli stupefacenti, delitti contro la famiglia, contro il patrimonio contro la Pubblica Amministrazione e la persona.
Inoltre, nei suoi confronti, il Questore di Venezia, in data 18.12.2009, aveva emesso un provvedimento di divieto di ritorno nel Comune di Chioggia, proprio a causa delle continue violazioni di legge del soggetto. Provvedimento che era stato più volte disatteso, proprio come nel caso in questione.
Condotto presso il giudice monocratico del Tribunale di Chioggia per essere giudicato con rito direttissimo, l’uomo è stato condannato alla pena di 10 mesi di reclusione, disponendo nel contempo la misura cautelare della detenzione in carcere.
Giorgia Pradolin
[16 dicembre 2010]
