L’aereo dirottato, dopo l’11 settembre un incubo tremendo per chi si trova a bordo. Immaginate di essere uno dei 193 passeggeri del Boeing Et 702, Addis Abeba-Roma. Improvvisamente dopo un’ora di volo circa escono le maschere per l’ossigeno, così, dal nulla; dopo di che una voce all’interfono inizia a dire di stare seduti e mettersi le maschere, di non creare provlemi altrimenti l’apparecchio si schianterà. L’aereo perde quota. Dopo 5 minuti la situazione si stabilizza ma nessuno dice ai passeggeri cos’è successo. Finchè si atterra a Ginevra ed entra la polizia.
L’aereo Boeing Et 702 ha vissuto un vero e proprio incubo a bordo. Il copilota, un etiope di trentun’anni in cerca di asilo umanitario, ha dirottato l’aereo ed ha tenuto tutti come ostaggi. Il copilota ha atteso che il pilota uscisse dalla cabina per dirigersi alla toilette ed ha cambiato rotta verso la Svizzera.
La sorpresa amara trovata al ritorno dalla toilette il pilota l’ha riferita ai passeggeri all’atterraggio: «Come sapete, dopo l’11 settembre le porte sono blindate, non c’è più modo di entrare in cabina. Ho fatto tutto il volo lì fuori. Non mi potevo muovere, altrimenti lui aveva dichiarato che avrebbe fatto schiantare l’aereo», ha spiegato il pilota, come si ascolta in un video registrato da alcuni passeggeri.
L’aereo dirottato diventa allarme internazionale , così si alzano immediatamente in volo due eurofighter, del 36° stormo di Gioia del Colle che hanno ‘scortato’ l’aereo fino al confine francese. Qui Due aerei militari francesi lo hanno preso in carico e lo hanno accompagnato fino all’arrivo. La Svizzera, infatti, non poteva fare granchè in orario notturno perché per i tagli al bilancio gli aerei militari possono volare solo durante le ore di ufficio.
Atterrato regolarmente a Ginevra verso le 6 del mattino, l’aereo è stato circondato sulla pista dalla polizia elvetica che ha arrestato il dirottatore mentre si calava da un finestrino con una corda per tentare maccheronicamente la fuga.
Paolo Pradolin
[18/02/2014]
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