Una reazione chimica mortale. Uno degli operai aveva appena scaricato l’acido nella vasca dei liquami e subito una piccola nube tossica si è alzata investendolo.
Nel tentativo di salvarlo, due dipendenti della ditta sono entrati a loro volta in quella terribile nuvola di ammoniaca e anidride solforosa, ma così hanno trovato la morte anche loro.
Giuseppe, 48enne di Piove di Sacco (Padova), il primo operaio deceduto in pochi attimi, Nicolò Bellato e Marco Berti, rodigini di 28 e 47 anni, sono morti nel tentativo di salvarlo.
Dopo qualche ora una tragica scoperta: a circa 100 metri dalla vasca, un altro operaio senza vita.
Paolo Valesella, 53 anni deve esser stato raggiunto dalle esalazioni e non è riuscito a fuggire.
Massimo Grotto, invece, si trovava a bordo di una ruspa ma è stato salvato in tempo: ora si trova in rianimazione dell’ospedale di Adria.
Sembra un bollettino di guerra l’incidente avvenuto ieri a qualche chilometro da Adria: quattro operai morti e uno in rianimazione.
L’incidente è avvenuto ai capannoni della Coimpo, ditta che lavora da trent’anni con i rifiuti speciali, dotata di certificazione di qualità ambientale.
Si è trattato di un errore umano?
Ora ci si interroga sulla disgrazia e su quanto è possibile fare per prevenirle. E’ il momento delle domande, che non significa necessariamente delle risposte.
Mario Nascimbeni
23/09/2014
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