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“Addolorato della scomparsa della professoressa Marina Mauriello”. Lettere

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Mi è stato inoltrato a Feltre l’annuncio apparso sul Vs. giornale relativo alla morte della professoressa Marina Mauriello, avvenuta il 10 gennaio 2022. Ovviamente mi associo al dolore dei parenti, in particolare del nipote Diego Mauriello e, non potendomi esimere dal ribadire l’apprezzamento della grande musicista, sento il bisogno di aggiungermi al nipote con alcuni ricordi dai quali non posso assolutamente prescindere.

Ritengo infatti di essere stato fra le persone che negli ultimi mesi, come lo possono confermare gran parte delle sue allieve, e ciò senza arrogarmi nessunissima presunzione, di averla assiduamente seguita, anche professionalmente in varie tematiche connesse con la musica insieme con le sue allieve sparse in varie parti del mondo: Giappone, Germania, Austria ed ovviamente Italia.

Ho partecipato, presentandoli, alcuni concerti di clavicembalo da Lei diretti sia nel Comune di Feltre che altrove, come si evince da alcune foto che unisco a questo mio breve pensiero.

Sono davvero addolorato della sua scomparsa, ma questo forte rammarico viene affievolito, posto che non si voglia confondere con atto indelicato di presunzione, dai miei vari interventi presso diverse istituzioni allo scopo di alleggerire il suo status di persona anziana e soprattutto sola, realtà per la quale la professoressa Marina mi esprimeva tutti i giorni la sua gratitudine telefonandomi da Vienna, Milano, Venezia ed anche dalla sua casa di San Gregorio nelle Alpi, sita a qualche chilometro dalla mia abitazione.

Quanto sopra ho voluto ricordare schiettamente e sinceramente, riservandomi, se del caso, di ritornare a scrivere non solo sull’excursus professionale di Marina in Russia, in Cina e Stati Uniti d’America, ma anche sulla sua sensibilità e personalità artistica, per certi versi sconosciuta dai più.

Ciao Marina, ci vedremo lassù.

Arnaldo De Porti

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Rompo finalmente la consueta ritrosia a partecipare a discussioni online.
    Nel gennaio scorso, in seguito ad una chiamata senza alcuna risposta effettuata alla professoressa Mauriello, ebbi il presentimento di quanto effettivamente accaduto, ma non ho potuto dimenticare, in questo tempo, l’amarezza del nipote, sig. Diego Mauriello e vorrei ora aggiungere una parola, sebbene così tardi, dispiaciuta di non aver saputo in tempo della dipartita della cara Artista.
    Ho conosciuto Marina in un viaggio estivo, condividevamo la cabina in traghetto. L’organizzatrice sapeva benissimo quanto avrei apprezzato una presenza così insolita, con animo tanto artistico e indipendente! In quel viaggio e successivamente in poche telefonate e due o tre visite a San Gregorio ed un concerto di sue allieve Giapponesi a Feltre, con grande piacere e godimento dell’anima ho ascoltato Marina nei suoi lunghi racconti e aneddoti delle cose eccezionali della sua vita.
    Mi ha fatto ascoltare credo l’unica registrazione di un suo concerto per clavicembalo e orchestra, era veramente una grande interprete e virtuosa.
    La cosa indimenticabile per me, e grande lezione di vita, è come abbia trasformato il grande amore da concertista in grande amore e generosità a piene mani verso i suoi allievi di mezzo mondo, e questo dopo un grave impedimento dovuto alla fallita operazione alla mano. Ha saputo trasformare in amore e dono un evento di per sé drammatico, che avrebbe potuto riempirla invece di rabbia e rancore.
    È stata amorevole e assolutamente incoraggiante perfino con me, che ormai ultracinquantenne, le feci sentire qualcosina al piano e le cantai un pezzo, da hobbista qual sono, a cui lei diede un valore ben più grande del mio pudore.
    Amore per la vita, per la musica, per gli allievi, per il cugino, poi scomparso. Non le ho mai sentito pronunciare un’aspra critica.
    È stato un privilegio conoscerla e ne porto un ricordo molto dolce e amichevole.
    Gentile sig. Diego, spero che nel frattempo la delusione e l’amarezza si siano spente o quantomeno affievolite. Se posso permettermi, pensi che la cara Marina ha tanto amato, in modo diffuso, ricco e prezioso. Spero e credo che lei stessa ne sia stata felice, sebbene forse non sempre ricompensata negli ultimi anni.
    La saluto di cuore
    Paola Sossai.

  2. Tutti la ricordano con affetto…..
    Al funerale noi parenti eravamo in 6 e di tutte le persone grate alla zia nella vita professionale NON C’ERA NESSUNO….tranne un’unica amica, ottantenne, partita da Belluno,la mattina presto e da sola tornata a casa in giornata. Avrà per sempre il nostro rispetto.
    CHE TRISTEZZA…..QUANTA IPOCRISIA……

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