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Mentre diciamo addio all’Europa i raccomandati tirano calci ad un pallone

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addio all'Europa

Il campionato più brutto e noioso degli ultimi anni si sta per concludere, ancora tre giornate per decidere l’ultimo posto disponibile per l’Euro League e la zona salvezza ancora incerta.

A movimentare questo noiosissimo spettacolo, ci ha provato Antonio Conte durante tutta la stagione, con le sparate da vittimista. Si è unito Garcia nelle ultime settimane invocando professionalità da parte delle avversarie della Juventus.

Questa volta, incredibilmente a mio modesto modo di vedere, la ragione sta dalla parte dello Juventino. Non credo infatti che società che si devono salvare, si risparmino contro i bianconeri a poche giornate dal termine; i punti sono punti.

A volte sento la mancanza di Mourinho che almeno sapeva istigare i giornalisti, gli avversari e l’intero movimento calcistico. Con conte sarebbe una bella sfida ogni domenica, non solo sul campo ma anche dialettica.

In tutto questo, se fossi un calciatore con velleità di Nazionale, comincerei a pormi delle domande, dopo le esternazioni del CT Cesare Prandelli, il quale ha dichiarato che qualunque cosa faccia a Balotelli non rinuncia.

Complimenti, siamo davanti al classico esempio di favoritismo dovuto molto probabilmente più agli sponsor e procuratori che dell’ allenatore. Resta comunque inconcepibile che un atleta che da mesi non gioca una partita decente, abbia il posto certo in azzurro.

Evidentemente questo è quello che ci meritiamo, il livello del nostro calcio è questo e si è nuovamente palesato ieri sera nella semifinale di Euro League tra Juventus e Benfica.
I bianconeri non sono riusciti a recuperare un goal di scarto, neppure giocando una mezz’ora con l’uomo in più. Anzi, praticamente non hanno mai tirato in porta.

Ovviamente Conte si è lamentato dell’arbitraggio ma questo ormai fa parte del nostro costume.

La verità è che la preparazione atletica dei calciatori italiani è scadente, corrono la metà delle squadre straniere. Nessuno fa mai uno scatto improvviso, il passaggio è sempre per il compagno marcato, a volte sembra che a parte qualche eccezione nessuno ha una visione di gioco.

Ci stupiamo e consideriamo Gervinho un fenomeno per le sue corse e scatti ma lo stesso giocatore in Premier League, era un panchinaro.

Stiamo dando un lento addio all’Europa. L’uscita della Juventus dall’Europa, ai danni della squadra portoghese, abbasserà ulteriormente il nostro ranking. A partire dal 2015 quindi, avremo una squadra in meno in Europa.

E’ quello che ci meritiamo per il menefreghismo dei presidenti delle società, che se ne sono sempre fregati della Euro League (vista più come un peso).

Bisogna cambiare mentalità e in fretta, fino una quindicina di anni fa il nostro era considerato il campionato di calcio più bello del mondo. Ora siamo peggio di quello Olandese.

La salvezza passa dallo sviluppo dei settori giovanili, dagli stadi di proprietà e dal ritorno a 18 squadre.

Insomma, vane speranze che si rincorrono da anni nei corridoi del potere calcistico. Tutti ne parlano ma nessuno le fa.

Mattia Cagalli

[02/05/2014]

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