Hanno aperto le porte dell’Accademia di belle arti verso le otto e si sono ritrovati davanti ad una sorpresa.
Esse infatti erano imbrattate con una scritta rossa in tedesco “Arbeit macht frei’, cioè ‘Il lavoro rende liberi’. Ed accanto una croce celtica. Una frase storica, certo, ma che si ricorda di più per essere stata posta all’ingresso di moltissima campi di concentramento durante il regime nazista.
I carabinieri giunti sul posto per un sopralluogo non hanno trovato altro se non la scritta. Si è così pensato di indagare attraverso la revisione delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.
«Dal mio punto di vista – spiega il presidente Luigino Rossi – non credo ci siano messaggi politici particolari».
Alcuni insegnanti, ha rivelato l’uomo, hanno dichiarato come questo tipo di scritte si trovino anche in altre parti della città, ma nè lui nè i carabinieri sono a conoscenza di denunce fatte a causa di questi imbrattamenti.
Gli studenti, invece, non credono che questo episodio sia poi così casuale.
«Qui a Venezia – spiegano – il clima sta cambiando, queste sono le stesse persone che hanno indetto la marcia su Venezia per il 29».
Redazione
[19/03/2014]
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