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Abbandono e degrado ai Giardini di Castello

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[25/03] I "Giardini di Castello", l’area verde più vasta della città , è ampiamente sotto sfruttata ed in parte lasciata in situazione di degrado per diversi mesi l’anno.

Il grido di allarme arriva da Alberto Baffa, abitante nella zona e membro del movimento apartitico Venessia.com.

La zona “aperta” dei Giardini, quella non riservata alla Biennale, è scarsamente utilizzata dalla cittadinanza ma pienamente sfruttata dai turisti, in particolare nella bella stagione, per spuntino bivacco ed eventuale abbronzatura.

La cattiva manutenzione, l’inadeguatezza funzionale (panchine, zone attrezzate per bambini), la mancanza di sorveglianza nelle ore serali, fanno si che la cittadinanza possa godere di quest’area in misura ben inferiore rispetto alle potenzialità  che essa offrirebbe, se ben mantenuta.

 

Bisogna inoltre considerare che buona parte dei Giardini è chiusa al pubblico e riservata alle esposizioni della Biennale, peraltro attive solo pochi mesi l’anno, ed è proprio nei mesi di chiusura dell’esposizione che quest'area versa in uno stato vergognoso: materiale accatastato ovunque, sporcizia e frequentazioni poco raccomandabili.

"Da anni l’Amministrazione comunale promette di aprire quest’ampia zona verde alla città , ma finora tutto è rimasto al livello di promesse. Del resto, anche le ampie zone verdi, laterali al viale di accesso ai Giardini dalla Via Garibaldi, sono abbandonate e in stato di degrado, ed anche queste chiuse al pubblico." afferma Baffa, che continua "Urge pertanto una riqualificazione generale dei Giardini di Castello, attraverso l’installazione di più funzionali aree attrezzate per bambini, una migliore manutenzione del verde, una maggiore illuminazione con lo sfoltimento e/o l’abbattimento di qualche albero e arbusti (superando le scontate conseguenti proteste degli “ambientalisti”). In generale, quindi, è necessaria una ristrutturazione e riorganizzazione delle aree verdi per consentire il formarsi di zone di aggregazione e di svago della cittadinanza che non si sono più realizzate da troppo tempo. Non possiamo permetterci di sprecare tale area verde in questo modo".
 
"Teniamo conto, tra l’altro, che per la creazione dei Giardini agli inizi dell’0ttocento sono state abbattute dalla mano devastatrice di Napoleone e dei suoi architetti ben quattro antiche chiese con relativi conventi e due ospedali. Con una riqualificazione dell’area per un suo utilizzo da parte della cittadinanza faremmo anche in modo, tra l’altro, che questo scempio architettonico non sia stato completamente vano."

Considerazioni amare che indicano lo stato d'animo di cittadini stanchi di vedere il lento, ma continuo degrado della propria città .

Andrea Di Centa

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