[16/08] Ieri, alle prime ore della mattinata del Ferragosto, i Carabinieri delle Stazioni di Marghera e Oriago, hanno arrestato due soggetti, entrambi italiani, per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.I fatti si sono svolti nella frazione "Malcontenta", posta tra Marghera e Oriago di Mira, all’interno del centro abitato, dove da diversi giorni i Carabinieri avevano intrapreso una serie di accertamenti.Dopo una serie di servizi di osservazione, nella prima mattinata di ieri è scattato il controllo; i militari delle due Stazioni, con l’ausilio dei colleghi di Mestre, si sono recati presso l’abitazione di G.D., 49enne del posto, e di F.B., moglie convivente dello stesso, dove hanno constatato, non senza sorpresa, l’esistenza di una vera e propria struttura, a livello artigianale ma perfettamente efficace, per la coltivazione, la successiva essiccazione e la preparazione della marijuana.
Nel giardino dei due coniugi, infatti, sono state rinvenute 9 piante di marijuana, per un’altezza variabile da 1,15 a 2 metri, perfettamente occultate alla vista da altra vegetazione.
La perquisizione successiva non lasciava ulteriori dubbi: altre quattro piante di marijuana poste ad essiccare in giardino, un contenitore contenente foglie e fioritura posta sotto alcool a macerare, vari frammenti di hashish e residui di marijuana sparsi per la casa, utensili idonei alla successiva preparazione della sostanza e la suddivisione in dosi e 4500 euro, in banconote di piccolo taglio, custoditi in un cassetto della camera da letto, ritenuti provento di pregressa attività di spaccio.
Inoltre, alcuni movimenti sospetti di G.D. al momento dell’irruzione in abitazione, non sono sfuggiti ai militari: in una particolare zona del giardino è stato rinvenuto uno zaino, probabilmente sistemato lì all’ultimo istante, contenente 6 panetti di hashish, di 210 grammi circa cadauno, per un peso complessivo di 1 chilo e 250 grammi.
Al termine delle operazioni, durate per tutta la mattinata, i due arrestati sono stati condotti in caserma e, dopo l’espletamento delle formalità di rito, sono stati dichiarati ad arresto e condotti presso le case circondariali maschile e femminile di Venezia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
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