La 71. Mostra del Cinema, in preapertura proporrà l’evento della proiezione di “Maciste Alpino” con Bartolomeo Pagano (nei panni Maciste) in una nuova copia restaurata in occasione del Centenario della Grande Guerra, con supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Cabiria) e accompagnamento musicale dal vivo del jazzista Raffaele Casarano.
“Vogliamo dedicare ai veneziani la serata con la quale inauguriamo la Sala Darsena completamente rinnovata – ha dichiarato il Presidente Paolo Baratta – La Preapertura della Mostra del Cinema avrà luogo al Lido, dove il Direttore Barbera ha proposto la proiezione di un capolavoro del cinema muto, girato nel 1916 in piena Prima Guerra Mondiale, e da noi restaurato. E’ anche un nostro contributo al ricordo della Grande Guerra”.
L’evento si terrà alle 20.15 al Lido di Venezia, nella Sala Darsena (Palazzo del Cinema) completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti. Si tratterà della prima proiezione pubblica alla Sala Darsena dopo il restauro di questi ultimi mesi.
La ricostruzione e il restauro digitale della versione originale sono stati realizzati dalla Biennale di Venezia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, presso il Laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.
L’accompagnamento musicale dal vivo sarà del jazzista Raffaele Casarano con il suo quartetto Locomotive, come da scelta del Direttore del Settore Musica, Ivan Fedele. “Sarà una sorta di ‘Jazz Suite’ tra musica scritta e musica improvvisata – ha dichiarato Raffaele Casarano – lasciando ai musicisti la libera interpretazione di quel momento. Un viaggio dove la musica non farà altro che ‘raccontare’ emotivamente le immagini e gli stati d’animo”.
Maciste alpino è probabilmente il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della Prima guerra mondiale, un primato guadagnato non solo grazie alla simpatia del suo interprete. Dal punto di vista narrativo l’abilità del racconto nel trattare con efficacia in tono leggero i temi più drammatici è ancora capace di meravigliare: deportazione di civili, vita di trincea, violenza sulle donne; sullo schermo scorre la rappresentazione degli orrori della guerra, ma sempre in funzione apertamente catarchica.
Redazione
[22/07/2014]
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