Questa volta non è Grillo a lanciare l’affondo, ma il sospetto viene sparato con un post firmato da «Informare per resistere» intitolato: «Broglio sì, broglio no: la terra dei cachi».
Non si tratta di un post estemporaneo, anche se diffusa in maniera poco roboante l’idea che ai seggi ci siano stati inciuci per favorire il Pd a scapito del M5S pervade i pentastellati.
Non ci sono accuse specifiche, non ci sono prove a corredo, ma ciò non toglie l’efficacia del messaggio. La premessa sul post è che l’esito del voto è «sconcertante», «difforme da qualsiasi razionale previsione e sondaggio». «La perdita di tre milioni di elettori è statisticamente improbabile. La percentuale del Pd è inaspettata e iperbolica». E dunque, «applicando la logica, e senza avere riscontri dimostrabili, il sospetto di brogli è ragionevole».
La deputata Vega Colonnese aveva postato su Facebook un messaggio inquietante: «Al Viminale è stato impartito l’ordine di annullare le schede dei 5 Stelle». Post repentinamente cancellato dalla Colonnese, che ora si rifiuta di commentare. Chi invece conferma è Mario Giarrusso: «Il 40 per cento a Renzi è folle, è come l’apparizione della Madonna. Un ribaltamento delle previsioni come questo arriva solo nelle fiabe. Va bene che gli italiani votano con le parti basse e non con il cervello, ma c’è un limite a tutto». Giarrusso è sicuro: «Il Pd ha messo i peggiori sgherri fuori dai seggi, ha giocato sporco. C’è puzza di marcio.
Redazione
[03/06/2014]
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sono convinto che Grillo con il suo movimento e stato dall’inizio come una medicina per un corpo malato; ma ora questa medicina sta diventando perniciosa