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Grandi Navi a Venezia, Celentano si scaglia contro il Tar e Eataly

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Dalle pagine del ”Il Fatto Quotidiano”, all’indomani della decisione del Tar del Veneto di sospendere i limiti al passaggio dei colossi del mare, il cantante Andriano Celentano, da sempre sostenitore della salvaguardia della laguna e fermamente contrario al passaggio delle Grandi Navi a San Marco, si fa sentire definendo ”miserabile” il Tribunale Amministrativo Regionale e scagliandosi anche contro il presidente di Eatitaly, Oscar Farinetti, che ha soprannominato ”nemico della cultura”.

Il Tar è ”miserabile” perché ”a dispetto degli ambientalisti ha cancellato anche il decreto che vietava il passaggio sulla Laguna alle navi che superavano le 40 mila tonnellate. Purtroppo il MISERABILE deve aver deciso che più le navi sono pesanti e meglio è per Venezia”.

Il cantante se la prende poi anche con i veneziani. ”Non posso credere che per amore di quei skei in più vi si annebbi la vista e la mente, a tal punto da non rendervi conto di quali bellezze siete circondati” definendoli borioso ”perché pensate voi di essere i più belli”.

”Stanno tentando di assassinare Venezia”, ed in particolare, il ”molleggiato” si riferisce agli inchini delle navi da crociera, che potrebbero rappresentare una minaccia, come accaduto più di due anni fa all’isola del Giglio. Ha poi sparato a zero sui media (tv e giornali) che ”più volte” dice, hanno ”alzato una cortina di silenzio” sull’argomento.

Tutto ciò, dice, ”per chi nell’animo ha voglia di uccidere l’ARTE della cultura”, definendo Tar, i mezzi di comunicazione ed anche lo store mondiale di gastronomia italiana, ”carnefici della bellezza”.

Renato Brunetta ed Alessandra Mussolini, altri due nomi che ha tratto in causa, perché sostenitori del passaggio delle Grandi Navi in laguna dicendo che ”danno lavoro a 100 mila persone”, senza però ”preoccuparsi se Venezia crolla o la gente si ammala come successo all’Ilva” afferma Celentano.

Infine non manca di far presente come Oscar Farinetti, presidente di Eataly, colui che definisce il mangiar bene alla base della cultura, non sia nient’altro che un ”nemico dell’arte”, che si arricchisce, a cui piace apparire in tv e che prendendo in gestione l’ex Teatro Smeraldo di Milano poteva valorizzarne l’immagine storica invece che trasformarlo in una fabbrica gastronomica.

Redazione

[20/03/2014]

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