Erano migliaia e provenivano da tutto il Veneto. Sono i manifestanti che hanno prostestato sabato contro le grandi opere, quelle che – servono solo a chi le fa -, le grandi navi in laguna e contro la cementificazione selvaggia. La manifestazione è stata promossa dai Beati costruttori di pace di Don Albino Bizzotto, ma ha ben presto coinvolto le adesioni di partecipanti trasversali formate da associazioni e privati cittadini.
Sono arrivati alla stazione ferroviaria Santa Lucia, a Venezia e da lì si sono mossi in corteo allo slogan: “No grandi opere, no consumo del suolo, no grandi navi, no servitù militari; sì ai beni comuni, sì alla democrazia, sì alla riconversione ecologica».
Nei vicini palazzi degli uffici regionali i momenti di tensione, anche per la partecipazione attiva dei centri sociali alla protesta: fumogeni, una pattumiera e altri simboli dello scempio del veneto sono stati abbandonati davanti al palazzo ex compartimentale della Regione. Poi, ancora tensione quando il corteo è arrivato a San Basilio e il gruppo di No Global si è visto bloccare il passaggio dalle forze dell’ordine.
Redazione
[30/11/2013]
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Siamo stati bravi …e attenti a non fare del male alla città …certo la protesta porta sempre qualche disagio, ma in cuor nostro lo abbiamo fatto per il bene di tutti e non di pochi come le grandi opere!!