Sono pochi i punti su cui sono d’accordo, probabilmente quasi nessuno e i motoscafisti, gondolieri e trasportatori chiedono a gran voce al Comune di sospendere i nuovi provvedimenti e aprire un dialogo diretto con loro
La “triade acquea” è convinta che i famosi 26 punti per la sicurezza in Canal Grande non risolveranno i problemi di traffico, ma renderanno ancora più complessi i rapporti tra lavoratori che si vedranno, stando alle loro parole, “limitare il diritto al lavoro”.
Sono i motoscafisti però quelli più arrabbiati a cui non vanno proprio giù le multe del sistema di controllo Argos, proponendo alcune soluzioni. Mettere i vigili al posto delle telecamere, ad esempio, porre il divieto di sorpasso ed eliminare gli abusivi: tutte soluzioni che, secondo i motoscafisti, ridurrebbero il problema delle troppe barche lungo i canali.
L’ordinanza emessa dal Comune, però, prevede proprio di limitare l’accesso al Canal Grande solo ai taxi di turno, facendo infuriare ancora di più la categoria che, oltre a non accettare il divieto di accedere agli alberghi prima delle 10.30, si domandano anche perché i vaporetti possono andare a 11 e loro a 5.
Ad unirsi al coro di proteste i trasportatori che non possono credere di non poter entrare più in Canal Grande dopo le 10 «dovremmo andare al Tronchetto a caricare alle 4 del mattino», sbottano.
I gondolieri, invece, rifiutano il progetto di eliminare le cavane e i pontili, assieme a quello di installare sulle proprie imbarcazioni i Gps. I “pope” fanno sapere, inoltre, che non hanno dato nessuno disponibilità nel modificare i percorsi delle serenate, chiedendosi come possono spiegare ai turisti che l’accesso a Rialto, nel loro giro, è vietato.
Ma se ogni categoria ha da ridire su alcuni punti che li toccano nel vivo, su una cosa sono tutti d’accordo: il problema è Actv. Per motoscafisti, gondolieri e trasportatori, infatti, ci sono troppi vaporetti e con il raddoppio dei pontili, il problema si ingrandirà creando ancora più ingorghi e traffico.
Sara Prian
[15/10/2013]
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