“E’ difficile spiegare ai cittadini che non si vota a luglio quando si apre a maggio”. Lo ha affermato il presidente del veneto Luca Zaia, a proposito delle ipotesi di voto amministrativo in autunno.
“Alla luce delle dichiarazioni dell’Oms – ha aggiunto Zaia – e del fatto che ci sarà quasi sicuramente un ritorno del contagio, speriamo lieve, in autunno, programmare le elezioni significa non farle o avere il rischio di non farle più. Noi governatori siamo favorevoli alla finestra di luglio, che è quella più asettica e sicura, e lo ribadiamo anche in vista della discussione in Parlamento”.
“Se esiste un parere negativo del ministero della Sanità al voto – ha notato Zaia – mi chiedo se è compatibile con aperture che il Governo vuole fare. Il seggio rispetta le norme sul droplet da sempre, si entra uno alla volta. Come regioni avevamo chiesto anche la convocazione al lunedì, con la diluizione delle presenze. Se un’azienda di 1.000 dipendenti non è un pericolo mi chiedo perché ci si ostina a spostare le elezioni. Parlo contro i miei interessi – ha concluso – ma voglio sottolineare che si dica che si paga lo stipendio a una persona eletta”.
(foto da archivio)