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WORLD WAR Z | Film e zombie a livelli cinetici. Visto per voi

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NOTIZIE CINEMA | Una scarica pura di adrenalina, questa e' la sensazione che a due minuti dall’inizio del film, fino agli ultimi istanti, riesce a dare World War Z, tenendo lo spettatore letteralmente con il fiato sospeso.
Gerry Lane (Brad Pitt), vive a Philadelphia, è un ex funzionario delle Nazioni Unite, che una mattina, in auto con la famiglia, vede scoppiare il caos. Orde di persone infette da un male sconosciuto si avventano su chiunquegli capiti a tiro, contagiando così tutti, in pochi secondi. Portati in salvo su una nave dell’ONU, moglie e figli, Lane accetta di tornare in servizio per fare delle ricerche sul virus, scoprire il luogo del primo contagio, capirne di più e cercare così di isolarlo per poterne creare un vaccino.

Il regista Marc Forster ha preferito allargare la capacità  di partecipazione del pubblico vietando il film, almeno in America, solamente ai minori di 13 anni, evitando quindi troppi spargimenti di sangue e splatter, optando solamente per quell’atmosfera post-apocalittica, che di per sé terrorizza quel tanto che basta per affermare World War Z “nella media”.
Quello che invece stupisce di più è il ritmo della pellicola, fatto di pochi bassi ed interamente zeppo di picchi di tensione, che riescono a coinvolgere lo spettatore in prima persona, immergendolo grazie anche al 3D, in un clima sospeso fra tragica realtà  e fiction da videogame.
Agli attimi di dolcezza del padre, si contrappongono quelli d’azione dell’eroe Pitt, che si trova a dover affrontare un nemico enormemente più grande di lui, ma lo fa egregiamente, sentendosi, proprio per la sua figura di padre, responsabile del mondo intero.

La particolarità  del film, rispetto agli horror zombie a cui ci hanno abituato, sta nella scelta di mostrare parzialmente quegli esseri mostruosi, il singolo esemplare è infatti presente solamente alla fine, in un tu per tu con il protagonista, per il resto, solamente eserciti ed ammassi di zombie cinetici.

Blockbuster quindi, ma nulla sa di scontato e classicheggiante, c’è invece molto di inaspettato, primo fra tutti l’interpretazione mai banale del protagonista, ma anche un ottimo cast al seguito, tra cui spicca la figura del nostrano Pierfrancesco Favino, spalla destra di Brad Pitt nella mezz’ora finale.

Consigliato a tutti, ma con un avvertimento: la visione 3D, specialmente, pare poco adatta ai deboli di cuore.

Alice Bianco
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[26/06/2013]


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