Sopprimere la voglia di mollare.
Dichiarare guerra (mentale) ad un verbo che invita a chiudere con tutto, a reprimere.
Sopprimere la rabbia che pur alberga in fondo all’animo e talvolta anche in cima ai nostri pensieri.
Liberarsi da questo verbo giustiziere sarebbe forse possibile.
Ci vorrebbero delle garanzie che evitassero l’affondo.
Sopprimere la voglia di non andare a votare, pur controvoglia, è meglio poter avere l’illusione di poter esprime un pensiero, un punto di vista su di noi e sul mondo.
Sopprimere leggi ingiuste, abolire privilegi e favoritismi, abbassare voci che inducono all’ingiustizia.
Sopprimere le parole dell’odio, del respingimento e tentare di affidare le esistenze che vivono a margine della nostra vita, della nostra città, a mani capaci di restituire dignità e rispetto.
Andreina Corso