Cucire, rammendare, aggiustare.
Verbo di carattere disponibile, amico delle riparazioni e dei rimedi.
Cucire, gesto oramai poco praticato, se pensiamo ad una mano che prende un ago, un filo, fa la mira sulla crune e poi paziente, sotto una luce fioca aggiusta calzini, accorcia pantaloni e gonne.
Timidamente cucire si presenta alla nostra osservazione proprio perché sappiamo che sarebbero tante le cose da aggiustare, o meglio da ricucire.
Se è vero che quel che è rotto rimane rotto, nell’immaginario del nostro impulso risanatore vediamo fili e poi fili ancora a tenere in piedi ciò che sta per cascarci addosso.
E sembra quasi impossibile che fili così leggeri di cotone o di seta possano diventare filtri di speranza. Ci piace cucirle quelle illusioni, appiccicarle bene al cuore, affinché nessuno e tanto meno la modernità possa tagliare la loro forza risanatrice.
Andreina Corso
29/05/2015
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