Voce del Verbo
Valorizzare
Prima coniugazione Modo infinito
Ieri, come tu sai, è stata la Giornata dedicata alla Disabilità. E quante volte sei stato citato, verbo normalizzare.
Qualcuno ha detto che c’è qualcosa di feroce in questa normalità, si fa per dire, che mette in evidenza e spesso ai margini, tutto quel che non le assomiglia.
Come fare per dare dignità al vivere di tutte e persone, perché nonostante gli studi, i convegni, le programmazioni, le esperienze vissute, raccontate e scritte una persona in difficoltà fatica a tirare avanti.
E’ talmente vasto e variegato il mondo dello “svantaggio”, che sarebbe superficiale pensare di spiegarlo in poche righe.
Ci limiteremo alle barriere architettoniche, ad una città accogliente, fruibile da tutti.
Venezia con i suoi ponti, con il suo essere (meraviglioso) labirinto, non è riuscita ad offrire spazi e e percorsi adeguati alla sua e altrui bellezza, alla sua e altrui sensibilità.
Ricordo l’architetto Enzo Cucciniello e le sue mappe, i suoi studi tenaci, la sua volontà di trasferire diritti e vivibilità alle persone svantaggiate. Ricordo le sue mappe in rilievo per i ciechi. Le dita delle mani potevano toccare le forme delle basiliche e dei palazzi.
“Ma accanto ad un uomo che non vede e che dal vaporetto “sente” come sono fatti i palazzi e i ponti del Canal Grande, ci vuole sempre un altro uomo.”
Qualcuno che rappresenti l’umanità di cui tutti abbiamo bisogno.
Le famiglie che tutti i giorni vivono la difficoltà del dover affrontare problemi, del dover chiedere, richiedere giustizia e aiuto, vorrebbero non celebrare le Giornate del Disabile, vorrebbero davvero poter contare sulla civiltà di un Paese in grado di rispondere ai bisogni di ognuno e di tutti.
Senza celebrazioni.
Andreina Corso
bellissimo il pezzo di oggi…
cioè, lo sono tutti,
ma oggi è stato proprio toccante leggerlo…