Voce del Verbo
Valere
Seconda coniugazione Modo infinito
Valere in quanto valore, in quanto bene inequivocabile.
Si vale per ciò che si è, che si fa, si vale quando si rispetta la coerenza, la nostra e altrui dignità.
Più ostinato da rilevare è il valore economico.
Talvolta si giudica una persona più per quel che ha piuttosto di ciò che è.
Chi ha poco, chi non possiede niente, perde peso specifico. Non hai valore se non hai raggiunto gli obiettivi che ti eri prefisso o che gli altri avevano ideato per te.
Eppure il valore ha una sua fisionomia discreta, sa attendere e rinunciare ai facili effetti che gran parte della società sorveglia.
Perdono valore i poveri nell’immaginario collettivo, così come i senza fissa dimora, i vecchi. Chi sconta una pena in carcere, poi, pare non aver valore anche se sempre di essere umano, parliamo.
Poi c’è il valore di gesto gentile, di un sorriso, di un saluto cordiale, di una telefonata, di uno sguardo condiviso.
Assume valore tutto ciò che rinforza la nostra autostima e che ci offre l’occasione di migliorarci.
Andreina Corso
[08/02/2015]
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Volere è potere?
Ci alziamo al mattino pieni di speranza e buonumore, fiduciosi che ogni cosa andrà nel migliore dei modi.
Se il nostro sentire è forte e autentico, nel senso che ci crediamo davvero, senz’altro tutto andrà bene, e anche ciò che è partito meno bene si aggiusterà.
E proprio vero! la forza di volontà, se lo vogliamo è in grado di vincere ogni ostacolo, pertanto se tiriamo fuori il nostro lato volenteroso siamo davvero in grado di cambiare le nostre giornate; anche se ci svegliamo con quell’idea grigia che il nuovo giorno sarà faticoso e noioso.
Chi vuole sul serio una cosa trova una strada, gli altri una scusa (proverbio africano)