Voce del Verbo
Scarabocchiare
Prima coniugazione – Modo infinito
Nei giorni di festa sei impenetrabile. Lettere frettolose, parole stereotipate, ripetitive e usurate, calpestano i bigliettini augurali, che in queste giornate si spendono e si mettono in liquidazione.
Il guadagno? L’illusione.
Auguri scarabocchiati, spesso segnati dalla fretta, dal dover dire cose e parole che non si hanno voglia di pronunciare.
Manca il concetto, diceva un uomo pensoso che non c’è più.
Cosa ci si augura a Natale se non un gesto scarabocchiato dal segno della provvisorietà, come se in una notte si potessero sciogliere le tensioni, le distanze, come se un alone di bontà altrui riuscisse a renderci migliori, come se la stella cometa potesse raccontarci la nostra storia.
Come se il bue e l’asinello potessero scaldare le nostre speranze, come se quel bambino nato in povertà e in mezzo all’indifferenza di altri umani potesse renderci migliori.
Eppure… sì qualcosa travolge anche i più scettici e persino i blasfemi.
Una specie di fede robusta si largo fra la gente: è la fede dell’uomo ne suo simile che pur tormentato dal suo scetticismo rimane tuttavia coinvolto in una corsa senza un punto d’arrivo. Sullo sfondo, ma irraggiungibile, un uomo su una croce di legno.
Andreina Corso