Voce del Verbo
Riposare
Prima coniugazione – Modo infinito
Grazie caro Verbo, passami il cuscino e la copertina di Linus.
Chiama i gatto e il cane, falli accucciare accanto a me. Voglio sentire il loro respiro.
Sei un verbo irrinunciabile e intramontabile, niente e nessuno può fare a meno di te.
Pensando a te il giorno si addolcisce e la notte ti ripaga di tanta devozione.
Mentre riposiamo, con gli occhi chiusi al resto, restiamo in compagnia dei luoghi che la mente ci offre. E lì, proprio lì, si incontrano ombre quiete che abbracciano il sonno e si affidano al riposo.
Una lieve pioggia all’esterno batte il tempo di una orchestra improvvisata, il vento diventa flauto e violino, i tuoni batteria e i lampi fili d’arpa per una sinfonia a te dedicata.
Peccato che il risveglio cancelli questo miracolo dei sensi, le prime luci del giorno si svestono del tuo riposo e l’alba congiunge il filo delle ore.
Andreina Corso
10/10/2014
Riproduzione vietata