Voce del verbo
Leggere (2)
Seconda Coniugazione Modo infinito
Chissà cosa ha pensato l’occhio, quando ha incontrato la parola, quando l’ha vista, toccata, annusata.
E lei, la parola, cosa avrà pensato nel vedere l’occhio e la sua pupilla indagare le sue lettere, fermarsi di tanto in tanto, osservare i segni, immagazzinarne il significato.
E poi, cos’è successo alla nostra storia, alla conoscenza recepita attraverso le parole?
Le parole hanno raccontato il tempo. Ogni momento della storia passata si può leggere, studiare, rileggere e ripensare. Si può condividere o criticare. Si può persino riscrivere.
Forse non ci rendiamo abbastanza conto della ricchezza del leggere, tutte le trasformazioni sono a portata di libro, qualsiasi disciplina è depositata in volumi e aspetta solo la nostra mano disponibile ad aprire quel libro.
Un po’ troppo ovvia, forse, la frase: un libro per amico.
Eppure anche nell’amicizia si consuma e si pratica il Verbo leggere, perché le pagine che restano dentro di noi, accompagnano i pensieri nelle nostre notti meditative e avvertiamo che ci sentiamo “liberi”, la nostra mente è quieta mentre ricordiamo e assimiliamo la poesia leopardiana. Una poesia amica.
Se un uomo può scrivere versi che rimangono impressi nei secoli, significa che il significato di leggere è anche bellezza, è anche verità.
Significa che siamo anche noi, quelli che possiamo affezionarsi e valorizzare il verbo leggere, dandogli vita, respiro e movimento.
Andreina Corso
[03/01/2015]
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