Inquietare
Prima coniugazione Modo infinito
Se non sei quieto, sei inquieto.
Significa che sei torturato dal dubbio, dal che fare, dal che volere, dall’insoddisfazione che alimenta la tua inquietudine.
Ti chiedi come fa l’aggettivo “quieto” a starsene tranquillo ad osservare il mondo.
Tu sei sempre lì, fra l’oggi e il domani, a cercare di capire e di capirti, ad interrogarti se hai fatto bene o male a dire quelle parole, a comportarti in un certo modo.
Sei piccolo e grande insieme. Il tremore delle mani svela la tua instabilità, il tuo sonno è minacciato dall’insonnia che ti vede sempre più agitato, sempre più turbato.
L’inquietudine non ce la fa a trasformarsi, a rilassarsi: ha bisogno di quelle certezze che lo rimettano al mondo.
Febbricitante e sempre con il termometro in mano, il nostro verbo quotidiano chiede scusa alla misura, alla calma e al garbo.
Si fa scomposto nei momenti più difficili, più vicini alla rinuncia, si fa questuante verso una mano tesa, il suo mendicare tramonti rosa e viola ci commuove.
Sentiamo nelle tempie il suo pianto, senza riuscire a raccogliere la voce dell’inquietudine fra le righe del suo racconto: è una voce sconosciuta che ci fa paura.
Andreina Corso
29/10/2014
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Tutti i giorni cin inquietiamo per qualcosa. Anche se qualche volta lo facciamo per niente.
La tranquillità ce la dobbiamo guadagnare pensando che tutto poi passa.