Voce del Verbo
Ignorare
Prima coniugazione Modo infinito
Ti ho incontrato per strada ieri pomeriggio, Verbo Ignorare.
Indossavi occhiali scuri, nonostante facesse già buio e sembravi impegnato a guardare il cielo.
Buio anche lui, come la sera.
Ad un certo punto una donna si è messa a vomitare. E poi ancora a vomitare. E tu fermo, zitto e superbo, quasi come i passanti, che pur vedendo e assistendo allo star male di quella donna, rivolgevano lo sguardo altrove. Pensieri fangosi, i loro, straripanti di cecità.
Ignorare, non conoscere, non sapere, le parole che ti assomigliano sono indifferenza, distanza, forse paura.
Ma soprattutto ti sta bene vigliaccheria.
Quella donna evidentemente invisibile, è salita sul vaporetto a San Marco ed è corsa a vomitare in acqua. Stremata è scesa alla Salute, la Basilica tutta illuminata, porte spalancate in previsione della celebrazione di domani. Chissà se tu, verbo ignorare ti rechi in chiesa con il tuo cero…
Neanche il tempo di chieder aiuto alla Madonna, perchè il malessere e le poche forze rimaste a quell’essere umano ignorato e trasparente, non lo ha permesso.
Poi è quasi sparita dentro una calle, forse casa sua.
Io che ho assistito e partecipato a tutto, avrei voluto aiutarla, chiederle se potevo far qualcosa, magari sostenerla, accompagnarla.
Non ho potuto farlo. Quella donna ero io.
Andreina Corso
20/11/2014
L’indifferenza, l’ignorare, credo, siano sinonimi di vigliaccheria. Ognuno di noi pensa a sè stesso, va per la sua strada ma sempre diritto, senza provare ad aiutare in qualche modo i nostri simili. Credo anche che la nostra disponibilità verso gli altri possa essere “contagiosa”: perchè negare un sorriso? Poco ci costa!
E’ brutto, ma non mi meraviglia, ormai tutti pensano solo a sè stessi. Alla loro salute.