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La vita ai tempi del virus: intervista esclusiva a veneziano residente a Shangai

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Nostra intervista ad un ingegnere elettronico di Mestre che vive e lavora a Shangai sulla situazione del Coronavirus.
 
Di Giorgia Pradolin

vita virus intervista esclusiva veneziano di shangai

Rosario Varchetta, 59 anni, palermitano d’origine ma veneziano d’adozione, raccontaci qualcosa di te.
“Sono nato a Palermo ma cresciuto a Mestre che considero la mia “home town”. In questo momento tutti i miei parenti italiani vivono a Peseggia di Scorzè. Nel lontano 1986 mi sono laureato in ingegneria elettronica all’universita’ di Padova e, svolti gli obblighi militari, mi sono trasferito per lavoro a Milano, per la precisione a Gorgonzola. Lì ho lavorato per un paio di multinazionali delle telecomunicazioni, la seconda delle quali mi ha dato l’opportunità di trasferirmi in Cina in qualità di “expatriate” nella splendida Shanghai”.

Da quanti anni vivi a Shanghai?
“Sono oramai dieci anni che vivo nella grande metropoli cinese. Ricordo ancora il giorno del mio arrivo: 18 gennaio 2010”.

Puoi descrivermi la situazione che state vivendo lì con l’emergenza Coronavirus?
“Si certo, la situazione come di certo è stato riportato anche in Italia è complicata. L’epidemia che si è sviluppata a Wuhan inevitabilmente preoccupa e, anche se in misura molto inferiore, ha colpito anche altre regioni cinesi. Shanghai ad oggi riporta 326 contagiati con un decesso da virus, una persona anziana di 88 anni. Considerando che Shanghai ha più di 25 milioni di abitanti non sono numeri che spaventano, quello che preoccupa e’ la situazione di Wuhan e la possibilità di contenimento dell’epidemia. In ogni caso, come in tutte le situazioni complicate che si presentano qui in Cina, viene in aiuto l’atteggiamento pragmatico dei cinesi che esclude isterismi ed esagerazioni. Per riassumere ti direi stiamo vivendo tutta la vicenda con la giusta preoccupazione ma senza troppi drammi e cercando di continuare il più possibile con il nostro “tran tran” quotidiano pur nelle limitazioni imposte dalla situazione”.

Alcune città erano state descritte come città fantasma, dove le persone sono a casa e si muovono solo per fare la spesa, anche li’ e’ cosi?
“A questo proposito forse e’ bene chiarire la reale situazione perché anch’io ho visto gli articoli apparsi nei giornali italiani e un paio di servizi in un telegiornale italiano e ho avuto la sensazione di una ricerca della frase o dell’immagine ad effetto. Per descrivere la situazione in Cina occorre innanzi tutto distinguere cosa sta succedendo nell’Hubei, la regione di Wuhan, e quello che sta succedendo nelle altre regioni cinesi: in Hubei vige oramai da molti giorni uno stretto regime di quarantena per cui le città sono effettivamente quasi deserte. Dopo un primo tempo di semplici suggerimenti a stare in casa da parte delle autorità si e’ passati a delle indicazioni più restrittive per disciplinare le attività all’aperto. La settimana scorsa ho visto un video girato con dei droni che sorvolavano la città di Wuhan e paragonato alla situazione presente prima dello scoppio dell’epidemia e’ impressionante. Wuhan è una città di circa 11 milioni di abitanti, ma nel video potevi vedere solo qualche temerario procedere frettolosamente in bicicletta”.

“Per città come Shanghai e per quel che ne so io anche Beijing, la situazione e’ completamente diversa. Certo se paragoniamo l’affollamento prima dello scoppio dell’epidemia a quello attuale c’è una bella differenza, ma siamo ben lontani da quello che potrebbe essere descritto come una città fantasma. Giusto per chiarirci le idee, nelle ore di punta si continua a fare la fila ai semafori, il traffico non è congestionato come prima ma di sicuro non si può parlare di strade deserte. Tenga anche presente che in questo momento il governo cittadino ha sospeso le attività scolastiche per lo meno fino alla data del 29 febbraio e per il traffico di Shanghai questo rappresenta una evidente diminuzione del traffico nella città. In estate, quando le scuole sono chiuse io riesco a raggiungere l’ufficio in 45 minuti anzichè nell’ora e venti minuti che impiego nel resto dell’anno”.

La situazione dei rifornimenti?
“Per il momento non c’è nessun problema di approvvigionamento. I negozi di generi alimentari o prime necessità sono tutti forniti come prima, la vera drastica riduzione si riscontra in tutte le attività di svago, i ristoranti non sono più frequentati, molti sono rimasti chiusi dopo le festività dello Spring Festival e lo stesso vale per cinema e teatri. Il parco di Disneyland è stato chiuso dalle autorità per limitare l’afflusso di persone a Shanghai (era un forte centro di attrazione per le attività turistiche). Le persone cercano di limitare le proprie attività all’esterno, per tutti e’ obbligatorio indossare la mascherina. Le stesse autorità raccomandano di evitare il più possibile gli assembramenti”.

Che precauzioni ci sono in città?
Per quel che riguarda Shanghai le misure precauzionali intraprese sono eccezionali, io non so se saranno sufficienti oppure no, ma sicuramente sono impressionato dall’efficienza cinese in questa situazione. Amo l’Italia che è il mio paese ma sinceramente non credo che sarebbe mai stata capace di una tale reazione. L’accesso agli aeroporti era già da molto tempo munito di rilevazione automatica della temperatura corporea dei passeggeri in arrivo, ma ora questa attività è stata intensificata con l’utilizzo di una quantità impressionante di volontari che effettuano uno screening rigoroso delle persone in arrivo. Tutte le superfici dell’aeroporto sono sterilizzate ogni due ore.

“Per quel che riguarda la metropolitana, l’accesso è subordinato al controllo della temperatura corporea e all’uso delle mascherine. Le persone a cui viene rilevata una temperatura anormale sono isolate e sottoposte ad una sorta di anamnesi riguardante i loro spostamenti nelle ultime due settimane con informazione sui contatti eventualmente avuti durante questo periodo”.

“A questo proposito va forse menzionata anche un’iniziativa che di sicuro in Italia farebbe storcere più di un naso, e probabilmente non potrebbe essere accettata, ma qui a Shanghai il governo ha chiesto agli operatori telefonici di fornire su richiesta tutti i dati di roaming degli utenti relativi agli ultimi 30 giorni.
Questo perché si sono registrati già molti casi in cui le persone provenienti da fuori Shanghai (positive oppure no ai controlli) hanno fornito dati volutamente falsi riguardo i loro ultimi spostamenti nel tentativo di evitare la quarantena cinese. Qui sotto l’estratto dello Shanghai Daily riguardo questa notizia”.

Chinese mobile carriers are submitting smartphone users’ roaming history records of 30 days to hospitals and regulators, the carriers said on Friday.
The roaming history offer users, companies, medical and community organizations precise data for the out-of-town trips. It is expected to help doctors and regulators to track and stem the spread of novel coronavirus pneumonia.
The new service is just used to fight against the outbreak and will not invade people’s privacy, said the Ministry of Industry and Information Technology.
China Mobile, China Telecom and China Unicom have also offered free services nationwide, through applications by short messages, according to the ministry.
China Mobile’s users can send application message cxmyd to 10086 hotline and confirm the application by using the last four digits of their identity cards.
By Thursday, mobile carriers had sent over 30 billion free short messages to users for information and update of the deadly virus. China has more than 1.6 billion mobile users. (fonte Shanghai Daily)

“Tornando alle misure adottate sull’uso dei mezzi pubblici, le metropolitane sono completamente sterilizzate a fine corse. Per facilitare le operazioni le corse giornaliere sono state un po’ ridotte in alcune linee (Shanghai al momento ha 16 linee di metropolitana)”.

“Le stesse precauzioni sono adottate nei bus dove si può accedere soltanto muniti di mascherina. Il governo della città ha poi dato mandato a tutte le “community” di controllare l’accesso delle persone. Tutte le abitazioni di Shanghai sono organizzate in “Community”, in pratica si tratta di un supercondominio che riunisce parecchi palazzi e che solitamente è delimitato da un perimetro con non più di tre accessi. Questi supercondomini di solito comprendono da un minimo di 500 famiglie a più di 2000. Bene, in questi giorni il personale addetto all’accesso effettua rigorosi controlli della temperatura corporea. Qui sotto un altro estratto da un articolo dello Shanghai Daily di alcuni giorni fa”.

City issues new notice on virus prevention measures
By Yang Meiping
The Shanghai government released on Tuesday a new notification on further measures to fight the coronavirus.
Shanghai will continue to enhance control of entry points into the city, including airports, railway stations and all roads and waterways. All people entering Shanghai should have their temperatures checked and disclose relevant information. Those from key areas affected by the epidemic of virus will be isolated for quarantine, while those from other areas should report their information to the communities where they live and their employers should also report their
information to relevant authorities. Those without residence or work will be asked to return to their hometowns and delay their visits to Shanghai temporarily.
District and town governments are asked to enhance efforts in epidemic control and integrate all forces, including neighborhood committees and residents. Administration committees of neighborhood and villages are asked to further improve their work to guard entrances into Shanghai, carry out door-to- door investigations to record information and health condition of residents and ensure that people from key areas remain under quarantine.
Neighborhood and village committees, as well as property management companies, are asked to control the number of entrances and exits to a reasonable size and set up checkpoints to take temperatures of all people entering and register their information. Parcels and take-away food
should be dropped at designated points where buyers can pick them up by themselves without contact with delivery personnel.
People from key affected areas must go through 14 days of quarantine. Those who develop a fever should be screened for possible infection at fever clinics. Those who should undergo quarantine but refuse to do so will be held accountable in accordance with the law.
Those identified by the city’s epidemiological investigation team as close contacts of Those identified by the city’s epidemiological investigation team as close contacts of infected patients should also be quarantined at designated places. Coercive measures will be taken on those who refuse to cooperate.
All people returning to Shanghai will have to report their health information and those who conceal histories of illness, or contact with people suspected of or diagnosed with infection of the coronavirus, or who evade quarantine, will be held accountable in accordance with the law, and their behaviors will also be recorded in the public credit system.
Industries should also enforce prevention measures. Enterprises are required to take strict preventative actions when resuming work. Those providing educational, nursing, medical, housekeeping and daycare services will face stricter standards and stay under 14 days of quarantine, either at company dorms, homes or designated places, after arriving in Shanghai.
The public transport sector is asked to provide Metro trains and buses at minimal intervals during peak hours and make adjustments according to real-time traffic situations to reduce crowding at Metro stations and bus stations. All passengers are required to wear masks when they take public transportation vehicles. All service staff, including those in chartered vehicles, shuttle buses and ferries, should also wear masks. The vehicles should be disinfected and ventilated regularly while
cars and ferries should turn off air- conditioners and keep windows open. Metro trains are required to use ventilation systems during operation and stations should keep the ventilation systems on around the clock.
Employees in public places must check their temperatures before work and wear masks throughout their duties. People are also required to have their temperatures taken and wear masks when entering public places such as hospitals, malls, supermarkets and wet markets. Those refusing to cooperate will be rejected. Managers of public places are required to enhance disinfection and ventilation, with frequently touched areas, such as lifts, elevators and doorknobs,
disinfected regularly.
Construction sites area also required to set up health monitoring points to check the temperatures of all entering workers, report information to authorities on a daily basis and disinfect key areas regularly.
The government will continue to encourage enterprises to arrange schedules so that employees can avoid crowding when commuting between home and office. It also encourages flexible work time as well as working from home, working online and taking turns to work in offices. (fonte Shanghai Daily)


Che informazioni vi arrivano?

I dati che stanno arrivando qua parlano di un rallentamento nella diffusione del virus ma è ancora presto per fare previsioni affidabili. Ti posso dire che fin dall’inizio, ti parlo del 26, 27 gennaio, ogni esperto cinese ipotizzava che il picco dell’epidemia si sarebbe verificato tra il 10 di marzo ed il 10 di aprile ed ora sembra che ci siano delle timide conferme al fatto che probabilmente il picco sarà all’inizio di Marzo.

Siete preoccupati?
Si certamente, io poi ho anche un figlio piccolo che di solito si becca un paio di influenze all’anno (quest’anno ha già dato), ma allo stesso tempo siamo anche molto fiduciosi che lo sforzo che tutti qui stanno sostenendo potrà risolvere il problema al più presto”.

“Il governo di Shanghai ha messo a disposizione per gli stranieri un numero telefonico nelle principali lingue, ricordo inglese, spagnolo e qualche altra tipo giapponese e coreno, ed ha messo in atto tutta una serie di misure per limitare le complicazioni di rinnovo/emissione visti per i cittadini stranieri coinvolti in situazioni di quarantena ecc.”.

“Al contrario andrebbe rilevato come il consolato italiano di Shanghai non si sia fatto vivo. Al momento non che ci sia granché da fare o da dire, ma a mio avviso non sarebbe stato male se il consolato avesse per lo meno contattato i residenti italiani a Shanghai. Io sono iscritto regolarmente all’Aire per cui il consolato ha tutte le informazioni per contattarmi, farlo adesso che la situazione non presenta particolari problemi mi sarebbe sembrato opportuno. Ai cinesi va riconosciuto il merito di “provarci”, con tutto il loro impegno e per il momento i risultati a me sembrano positivi”.

E’ vero che alcune aziende hanno lasciato e prolungato le ferie ai dipendenti del Capodanno Cinese a causa dell’emergenza? Potresti descriverci cosa normalmente accade?
“Allora, per descrivere che cosa e’ il Capodanno cinese (o Spring Festival come normalmente e’ chiamato dagli stranieri) non basterebbe l’intero articolo. Il capodanno cinese pur essendo una festa assolutamente pagana ha moltissime comunalità con il nostro Natale, non solo per il periodo dell’anno in cui si celebra (normalmente poco più di un mesetto dopo il nostro Natale, senza una data fissa visto che come la nostra Pasqua è legato alle fasi lunari)”.

“Questa festività nasce per celebrare l’arrivo del nuovo anno e sostanzialmente la ripresa delle attività e credo trovi le sue origini profonde nella realtà contadina della vecchia Cina, ma il vero significato della festa cinese sta nella riunione della famiglia”.

“La Cina è un paese immenso, un paese continente, le persone in questo paese spessissimo (anche nel passato) si trasferiscono in luoghi molto lontani dalla loro città natale, per cui lo Spring Festival era ed è tutt’ora l’unica vera occasione per riunire la famiglia e passare insieme giorni sereni nella speranza e augurio dell’arrivo di un nuovo anno migliore per tutti e sotto tutti i punti di vista, salute, ricchezza ecc. Proprio come il nostro Natale e’ l’occasione per riassaporare sapori antichi e prelibati a cui ai nostri frenetici tempi dobbiamo necessariamente rinunciare. Durante lo Spring Festival si assiste in Cina ad un vero e proprio esodo, milioni di persone si spostano utilizzando ogni genere di trasporto possibile, per migliaia di miglia. Chi vuole tornare a casa in questo periodo spesso deve acquistare il biglietto del treno mesi prima perchè nelle ultime settimane di solito tutti i posti sono rigorosamente “sold out”. Ho amici che nei capodanni passati hanno scelto la macchina per spostarsi visto che rimanevano nell’ambito di 300-400 km da Shanghai, la loro e’ stata una piccola odissea con viaggi che sono durati da 8 a 12 ore per la congestione presente in tutte le principali arterie che partono dalla città”.

La durata delle feste?
“Normalmente le ferie dello Spring Festival sono di 5 giorni più due giorni recuperati uno dal weekend che precede ed uno da quello che segue (significa che il weekend precedente si lavora la domenica mentre in quello seguente si lavora il sabato). Quest’anno il capodanno cinese cadeva il 25 gennaio e le ferie stabilite dal governo cinese erano dal 24 al 31 gennaio con il 19 gennaio (domenica) e 1 marzo (sabato) lavorativi. Poi le singole ditte possono modificare queste date, fermo restando che il periodo stabilito dal governo deve essere garantito. Per esempio la mia ditta aveva stabilito un periodo di ferie dal gennaio 23 al gennaio 31, un giorno in più del minimo”.

L’emergenza Coronavirus ha portato a qualche cambiamento?
A causa dell’emergenza per il virus i governi delle varie regioni cinesi hanno poi modificato la durata di tale festività. Per Shanghai c’è stato l’annuncio inizialmente di un prolungamento fino a lunedì 3 febbraio, poi il governo della città ha deciso di estendere le ferie fino al 10 di febbraio con prolungamento della chiusura delle scuole fino ad almeno la fine di febbraio. E’ bene precisare che queste disposizioni sono state prese dal governo e non dalle aziende perchè a questo proposito ho visto che in molti articoli si “lodava” il comportamento di alcune multinazionali, specialmente americane, per avere prolungato le ferie …

Io stesso ho ripreso il lavoro il 10 febbraio, il grosso problema però è legato all’attività lavorativa. Molte delle fabbriche cinesi sono localizzate nella regione di Shenzen, il Guangdong, che è la seconda regione maggiormente colpita dall’epidemia con oltre 1300 casi, per cui anche se qui a Shanghai siamo sostanzialmente nuovamente operativi non è così per le nostre fabbriche che sono a non più del 40% delle loro possibilità. Per questa ragione e per venire incontro ai suggerimenti del governo cittadino molte società hanno intensificato moltissimo le attività di telelavoro da casa. Lo stesso comportamento e’ stato preso dalla stragrande maggioranza delle aziende della città ed anche questo contribuisce non poco alla diminuzione del traffico in città.

Torna mai in Italia con la tua famiglia? Se non ci fosse stata l’emergenza sareste tornati a Venezia per il Natale o il Carnevale?
In Italia torno una volta all’anno con la mia famiglia, generalmente a Natale, anche quest’anno ho trascorso il Natale a Peseggia di Scorze’ con mia sorella, mio fratello e mia madre (e le rispettive famiglie) sono rientrato a Shanghai il 1 di gennaio. Per lavoro di solito sono in Italia un paio di volte all’anno ma dipende dalle esigente, non a scadenza fissa.

Per il Carnevale non sarei tornato, troppo vicino al Natale, anche se a me personalmente il Carnevale di Venezia manca. Quando vivevo in Italia mi ricavavo sempre un po’ di tempo per andare a Venezia e fare qualche foto, ne ho di bellissime. Negli anni passati poi ho portato come regalo ai miei amici cinesi delle Baute e delle altre maschere più colorate, hanno apprezzato moltissimo.

Mi sono ripromesso di ritornare per il carnevale quando sarò finalmente in pensione, vorrei portarci mio figlio che invece non l’ha mai visto.

Come state vivendo questa situazione?
Come ti dicevo all’inizio la situazione è complicata. Non parlerei di paura ma piuttosto di preoccupazione. Da quello che si evince dai dati comunicati fino ad ora il tasso di mortalità non è poi così drammatico anche se sicuramente preoccupante, per quello che posso capire se la malattia è individuata presto ed opportunamente curata, il tasso di mortalità non e’ molto alto, il maggior problema sembra essere la facilità di contagio. Se prendo i dati in Wuhan e nella regione di Hubei, il tasso di mortalita’ per il virus risulta vicino al 3% (in questo momento i dati che leggo sono 1596 decessi su 56249 contagi), mentre al di fuori della regione il tasso di mortalità si attesta al 0.57% (sempre dai dati comunicati 70 decessi su 12335 contagi).

Il problema in Hubei e’ sicuramente il numero di contagiati che si è avuto: non c’erano strutture capaci di ospitare una tale improvvisa mole di persone. La Cina anche in questo caso ha risposto in modo straordinario pur negli errori che ci saranno stati, ha costruito due ospedali dal niente, uno dei quali in soli dieci giorni, ha riconvertito strutture quali la zona dedicata alle esposizioni in posti di accoglienza per i degenti che si moltiplicavano, ha in sostanza fatto quello che umanamente era possibile.

Il comportamento tenuto da tutto il personale medico e del governo centrale nella regione dell’Hubei è stato notevole e questo a mio parere andrebbe riconosciuto anche all’estero. Ho letto di critiche da parte di esponenti americani all’operato dei cinesi, sinceramente le trovo fuori luogo sia nel merito, ci si dovrebbe chiedere cosa sarebbe stato capace di fare il nostro stato in situazioni analoghe, sia nella tempistica, non è adesso il momento di criticare, adesso e’ il momento di collaborare tutti insieme per vincere questa battaglia. E sì, perchè si tratta di una vera e propria battaglia da un lato contro la diffusione del contagio, dall’altro contro il tempo per trovare una cura efficace contro questo virus.

Ti riporto solo un dato per farti comprendere la situazione in Hubei: più di 1700 persone facenti parte del personale medico cinese sono rimaste contagiate dal nuovo virus, avendo fronteggiato l’emergenza con mezzi non sempre adeguati, per lo meno inizialmente, visti i numeri in gioco.

Come sta cambiando la vostra vita e le vostre abitudini questa emergenza?
In questo momento questa emergenza ha provocato grossi cambiamenti nella vita di tutti i giorni, si passano intere giornate a casa, quando si esce si indossa sempre la mascherina (che a me personalmente dà un fastidio incredibile) e inevitabilmente si cerca di ridurre l’interazione con gli altri.

Come scriveva già il filosofo greco Aristotele (IV secolo A.C.) nella sua “Politica” l’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società, come possiamo rinunciare a tutto questo? Qualcosa viene a mancarci e qui in Cina che è una società completamente diversa da quelle scandinave, dove pure ho lavorato per un paio di anni, questo aspetto è ancora più evidente. Per fortuna viviamo nell’epoca dei social network per cui anche in questi momenti complicati possiamo mantenere vivi i nostri contatti. Io appartengo ad una generazione che non ha mai amato troppo questi programmi ma ammetto che di questi tempi sono una grande risorsa per tutti noi e contribuiscono a mantenere alto il morale di tutti perchè riducono l’isolamento che inevitabilmente si vive.

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