Protesta a Verona del Comitato “Verona ai veronesi” che ha affisso cartelli davanti alla sede del distaccamento dell’Ufficio immigrazione che la Prefettura ha destinato all’accoglienza di una quindicina di richiedenti asilo.
“Accoglienza: dovere morale? Ricatto criminale”, viene riportato nello striscione affisso.
“Che il prefetto Salvatore Mulas – scrive in una nota il Comitato – fosse un convinto sostenitore dell’accoglienza, giudicata peraltro dallo stesso un ‘dovere morale’, non è certo un mistero”. “Ma più che un atto di un uomo d’azione – prosegue il comunicato -, quello di ‘ospitare’ immigrati clandestini negli uffici distaccati della prefettura nel quartiere veronese di San Zeno, appare più come l’estrema mossa di uomo in preda ad una crisi di nervi, che si sta spendendo in lungo e in largo in una disperata ricerca di consenso e in una pietosa opera di convincimento”.
Il Comitato “Verona ai veronesi” ricorda che “sul decreto che regolamenta lo Sprar non è indicata la quota del 2,5 per mille da assegnare ad ogni comune, mentre risulta esplicitamente scritto che la quota di ripartizione sul territorio nazionale è variabile in funzione degli sbarchi che di anno in anno si sommeranno, con l’evidente risultato di far incrementare le quote di distribuzione dei clandestini”.
Per questo il Comitato ha inviato una lettera a tutti i sindaci per “metterli in guardia dalle molteplici insidie che si celano dietro al decreto, e da un anno a questa parte nelle piazze di moltissimi comuni ha fatto emergere il business che si nasconde dietro l’ipocrita accoglienza di migranti economici giunti in Italia solo per ingrossare la pancia delle varie cooperative o dei privati, che con il consueto ‘zelo generoso e caritatevole’, sgomitano tra loro per contendersi i nuovi arrivati”.