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Venezia: invasione tra bel tempo, ponti festivi e Biennale

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Panettiere sfrattato a Venezia

Ancora deve riprendersi, Venezia, che ha ospitato circa 300mila visitatori nelle sole giornate pasquali, che già è costretta a rimettersi in forze per accogliere gli estimatori della Biennale che hanno invaso i Giardini di Castello dal 9 al 14 Maggio e non perderanno l’occasione di visitare mostre e musei, di recarsi al Lido, eccetera.

Grazie ai ponti festivi del 25 Aprile e del primo Maggio, la città ricettiva ha messo in moto tutte le sue risorse, ristoranti e giri in gondola, trasporti assillati, neanche un buco in affitto, neppure pagato a peso d’oro (senza metafore).

Tutto completo e tutto bene per l’Associazione Veneziana Albergatori, che prevede un respiro economico anche per la sorellastra terraferma, che a buon diritto vorrebbe entrarci dentro i guadagni di quelle ambite giornate e che assicura accoglienza anche per i visitatori meno abbienti, offrendo ristoranti e alberghi a prezzo “accessibile”, perché “Venezia è una città democratica, che concede servizi decorosi per tutte le esigenze” .

L’Ava ci tiene a ribadire che i visitatori della Biennale sono colti e rispettosi della città d’arte che in queste giornate ha offerto il doppio omaggio a Damien Hirst a Punta della Dogana e Palazzo Grassi, la personale di David La Chapelle alla Casa dei Tre Oci alla Giudecca, la mostra sui vetri di Ettore Sottsass alla Fondazione Cini, fino a quella di Serena Nono e Nicola Golea: Visioni nel buio, al Redentore della Giudecca.

È quindi la cultura il condizionamento necessario a far vivere Venezia al passo della sua identità? Anche, come auspica l’Unesco insieme alla rinascita di attività imprenditoriali artistiche, artigianali ed industriali capaci di attirare i giovani e nuove opportunità di lavoro e di studio.

Ai margini, perché le feste non accolgono volentieri gli ospiti indesiderati, sfugge il problema della residenzialità, che dentro tutte queste prospettive rimane la cenerentola delle questioni.

Come si pone il problema dei residui 55mila abitanti destinati a diminuire nel tempo, se qualcosa non interviene, anche, magari “accanto” alle esigenze turistiche?

Tanti e inascoltati gli interrogativi dei veneziani, ai quali non resta che stare a guardare gli effetti delle feste.

► 25 aprile, Venezia affollata: trasporti in crisi, code e bocoli itineranti

Andreina Corso

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