La Madonna le appare nel parco del museo del Risorgimento a Monte Berico, sulle colline di Vicenza, ma la Polizia ha scoperto che la veggente Angelica ha qualche precedente di giustizia, quindi ci si chiede: soggetto attendibile a cui credere?
Ieri a Monte Berico, con Angelica e il suo collaboratore Francesco, erano presenti circa duecento persone, fedeli provenienti da tutto il Veneto, che una volta al mese si riuniscono in attesa dell’apparizione della Vergine. La Madonna, come dice la veggente, ogni giorno comunica con lei attraverso dei messaggi su pergamena.
Dopo la recita collettiva di due rosari e un paio di inni sacri, la donna è caduta in trance, inginocchiata davanti alla statua della Madonna e oltre a Maria, si sarebbe materializzato anche Gesù. Finito il momento estatico, Angelica si è appartata con il suo staff a cui ha riferito i messaggi ricevuti.
Secondo quanto detto dalla veggente, la Vergine si sarebbe dispiaciuta per le poche persone presenti e avrebbe raccomandato di non paragonare quanto ha rivelato lì con i messaggi lasciati in altre parti del mondo. Ed è a questo punto che i fedeli hanno iniziato ad insospettirsi.
Poco prima infatti Angelica aveva pronunciato delle frasi che la Madonna, negli anni Ottanta, aveva già detto a Medjugorje (facilmente rintracciabili sul web). Ecco quindi che la Squadra Mobile di Vicenza, guidata da Davide Corrazzini, ha eseguito accertamenti sul caso.
È risultato che la veggente Angelica, nata a Sant’Anastasia (Napoli) è già conosciuta alle forze dell’ordine con il nome di Giovanni (ha ottenuto il riconoscimento del nome femminile con decisione del tribunale di Vicenza il 20 luglio 1988), ha precedenti di giustizia e una denuncia andata nel dimenticatoio per sequestro di persona oltre ad essere finita in qualche controllo anti prostituzione.
Lei e l’assistente sottolineano che durante questi incontri di preghiera non vengono richiesti soldi e che la loro non è una setta ma nel frattempo la veggente ha assunto un avvocato.
Alice Bianco
08/05/2015
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