Missione compiuta per Zappalorto: bilancio del Comune di Venezia approvato, ma è stato un Consiglio comunale, oltre che una manovra, di lacrime e sangue.
In un clima da stadio (già da un’ora prima tutti gli spazi per assistere alla riunione erano esauriti), in mezzo ad urla e striscioni (“Vattene” verso Vittorio Zappalorto) e tentativi di invasione della sala del consiglio, respinte da vigili e polizia si è tenuto l’ultimo consiglio comunale del Commissario prefettizio.
Tra il pubblico le rappresentaze di una città scontenta: i dipendenti comunali per i tagli, i genitori degli alunni delle scuole per il rincaro delle mense, semplici cittadini per gli aumenti di trasporti e servizi, precari che non potranno essere riassunti, e via dicendo.
Bilancio di «lacrime e sangue» doveva essere, e tale è stato in mezzo ad una caciara tale che nessuno ha colto la buona notizia che sono stati trovati 150 mila euro per gli Spazi cuccioli, che così a settembre non chiuderanno, come pareva ormai certo.
Mentre l’atrio del Comune era affollato da mamme con i panini che intendevano protestare per gli aumenti dei buoni mensa scolastici ma non avevano trovato posto in Sala consiliare, pochi minuti, tutto sommato, in mezzo a fischi, urla, e un paio di tentativi di invasione, e il bilancio è approvato.
Termina così la stagione del Commissario straordinario con un’immagine tutto sommato ingenerosa: Vittorio Zappalorto che esce mentre i presenti cantano “Bella Ciao”.
Venezia chiude in questo modo questa parentesi di governo della città, salutando così un uomo onesto che ha provato a lavorarci dentro.
Paolo Pradolin