Quelli della mia generazione sono cresciuti nella meraviglia e nello stupore dei documentari di Piero Angela. Per molti era quasi una tradizione mettersi in divano e guardare assieme ai propri genitori il fantastico mondo che ci circonda. Piero Angela ha instaurato in milioni di bambini, ragazzi e adulti la curiosità.
Ed è così che ritrovarsi a leggere il suo nuovo libro “Tredici miliardi di anni” edito da Mondadori sulla storia dell’Universo e della Vita, è come ritrovare quella voglia di scoprire che, molte volte, si assopisce dietro gli impegni quotidiani.
Scritto attraverso una prosa attiva, composta da domande e risposte, ponendo il lettore nel ruolo dell’interlocutore anticipando le domande che, man mano che si prosegue nella lettura sopraggiungono, Angela ci accompagna in un viaggio straordinario, emozionante sulle origini della vita, portandoci a scoprire tanti piccoli dettagli che a scuola, magari, avevano tralasciato, ma assolutamente fondamentali per arrivare al mondo che conosciamo oggi.
Ammetto di aver fatto davvero difficoltà a staccarmi da queste pagine scritte in maniera talmente scorrevole da non voler che finissero mai, perché più che un saggio “Tredici miliardi di anni” è un romanzo vero e proprio, avvincente e appassionante, che sappiamo dove vuole arrivare, ma allo stesso tempo il mistero che porta con sè il futuro lo rende ancora più elettrizzante.
Un’opera coinvolgente e per tutte le età che dovrebbe essere introdotta come libro di testo nelle scuole, che stuzzica la nostra curiosità e la nostra sete di sapere e che, soprattutto, come il migliore dei romanzi, riesce a trasformarci in un voyeur che viaggia nel tempo, che riesce, attraverso l’immaginazione e mettendo in moto il nostro cervello, a trasportarci in epoche remote, a veder apparire davanti ai nostri occhi la prima stella, il primo batterio, la prima cellula e così via.
“Tredici miliardi di anni” è uno di quei saggi che diventano un po’ di più, un romanzo on the road sul sentiero della nostra vita. Imperdibile.
Sara Prian
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