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Tra le infinite cose – Il tradimento di coppia e il dolore della famiglia

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Quando si insinua nella frenetica ma regolare vita quotidiana, il tradimento del partner va a minare il rapporto e forma crepe in tutta la famiglia. I primi a soffrirne sono ovviamente i figli, si sentono ”morire” ed inspiegabilmente in colpa. La scrittrice Julia Pierpont ha dedicato questo suo romanzo d’esordio proprio ai più piccoli, che si ritrovano catapultati in un mondo sconvolto, vittime delle scelte e degli errori degli adulti.

Tra le infinite cose (Mondadori, pagg 285, 19€) ha per protagonista una famiglia contemporanea che vive a New York: la mamma Deborah ”Deb”, ex ballerina di teatro, Jack, il padre artista squattrinato, Kay, la figlia più piccola di unidici anni e Simon, il maggiore, quindicenne. Un brutto giorno la loro vita viene sconvolta dall’arrivo di un pacco indirizzato a Deb: dentro ci sono tutte le email scambiate tra Jack e la giovane amante. Un gesto di ripicca proprio da parte di quest’ultima, usata e poi lasciata, che non sa però, che a leggere per primi le comunicazioni scabrose, saranno Kay e il fratello.

Due figli, uno adolescente ed una ancora in età infantile, che tutto ad un tratto devono fare i conti con una realtà straniante: l’infedeltà paterna. Come reagiranno? Come cambieranno la loro vita, le loro abitudini? Accanto a loro, la madre, costretta a soffrire in silenzio per salvaguardare il benessere del nucleo familiare.

Di storie così se ne sento tante in giro, ed è forse proprio questo calarsi nella realtà contemporanea che porta il lettore ad apprezzare maggiormente il romanzo della scrittrice. Un viaggio attraverso i vari punti di vista dei soggetti coinvolti in questa vicenda dolorosa, per tastarne il clima, capire gli stati d’animo e come ognuno di loro affronti la crisi in modo diverso.

Jack, commesso l’errore vuole fare tabula rasa, la più piccola, Kay è pronta a ”perdonarlo”, a trascorrere con lui del tempo, Simon invece sta dalla parte della madre, una Deborah che non vuole perdonare, non dimentica e soffre fino a mancarle il respiro.

La disperazione silenziosa, sentimenti che muoiono ed altri che nascono, Tra le infinite cose può quasi essere considerato un romanzo di formazione: tutti i personaggi sono costretti a crescere, a cambiare le loro vite, ad aggiustare e ricomporre i pezzi, lì dove ancora si può.

Senza dubbio a colpire il lettore, oltre alla storia, è anche la singolare struttura narrativa utilizzata dalla Pierpont: il finale arriva inaspettatamente a metà del libro, quasi come stacco, anzi, distacco, dalla storia, ad alcuni potrà piacere ad altri no, ciò che si sottolinea è però il coraggio di questa scrittrice agli inizi, una scelta azzardata la sua, ma in parte riuscita.

La metà dei personaggi la si conosce già, ma è ugualmente interessante scoprire cos’hanno ancora da offrire le loro vite, qual è il futuro più prossimo, accompagnandoli quasi per mano verso la fine del racconto. Non di certo un capolavoro, ma sicuramente un libro intrigante, in grado di far riflettere, emozionare e forse parteggiare per qualcuno, almeno per i più piccoli.

Alice Bianco

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