Partiamo subito con una premessa, anzi con una citazione che ci sta tutta: Ho visto il futuro dei giochi, e si chiama T.i.m.e. stories.
Potrei perfino chiuderla qui, e lasciare il resto della pagina vuota limitandomi alle emozioni provate, alla difficoltà del gioco in sé, alla voglia – una volta chiusa la prima avventura contenuta nella confezione base – di tornare immediatamente a giocare a una nuova storia, a immergermi di nuovo in una tipologia di gioco che è riuscito a fondere in un unico prodotto le migliori esperienze ludiche del GdR, del deck-building e del gioco da tavolo.
Lo so, qualcuno potrebbe pensare che io stia esagerando, ma vi assicuro che non è così, e che, una volta superate le ovvie difficoltà di inserimento in un prodotto complessi, questo CAPOLAVORO (maiuscolo obbligatorio) non può lasciare indifferenti.
Altra premessa: sì, lo so, sono clamorosamente di parte. Adoro i viaggi spazio-temporali ed i paradossi, avrei tanto voluto essere Scott Bakula per recitare in Quantum Leap e i miei (pochi) parti letterari sono quasi tutti dei “cosa sarebbe successo se”, ma nemmeno questo è importante. L’importante è che qui siamo di fronte al futuro del gioco. Punto.
Bene, esaurite le premesse, inziamo a giocare. Quindi apriamo il pacchetto con le carte. Anzi non possiamo. Prima si legge il regolamento, poi, una volta compreso, si può spacchettare. Perché il mazzo è il nostro avversario, è il gioco stesso, quindi nessuna anticipazione, ma solo la sorpresa carta dopo carta.
Se non si è capito T.i.m.e. Stories è un gioco cooperativo, ma anche un gioco da tavolo semplice da capire, ma anche un gioco narrativo, ma anche un gioco di ruolo. E qui, forse, le cose si complicano, ed è meglio spiegare in breve le regole.
Ciascun giocatore assume il ruolo di un agente del T.i.m.e., organizzazione impegnata nel prevenire incidenti nelle linee temporali ed eventuali paradossi. All’inizio del gioco si riceve una missione da portare a termine, ma se la missione non è esattamente facile, il fallimento non è ammesso dal regolamento. La possibilità che viene data è infatti quella di tornare indietro nel tempo (e di conseguenza nel gioco stesso) per ritentare quante volte vorrete, con l’obiettivo dunque di riuscire a compiere la vostra missione nel minor numero di tentativi possibile Una sola partita per scenario, dunque, ma con una complessità, una variabilità e una durata di gioco che va ovviamente oltre la singola seduta, ma anche due, ma anche tre..
Ogni scenario ha un set limitato di Unità Temporali (le azioni possibili), ma questo non pregiudica infatti l’andamento: anche se perdete, il gioco non ha ancora vinto, e si potrà tornare all’inizio e tentare nuovamente, facendo tesoro dell’esperienza accumulata. Inoltre, sarà possibile – non avendo vincoli temporali – mettere il gioco in pausa, interrompendo la serie di tentativi.. Obbligatorio, dunque, prestare attenzione a ogni scena singola per vagliare assieme come agire nel modo più efficace.
La scatola (esteticamente bellissima) contiene il sistema di gioco di T.I.M.E Stories e la prima missione (Asylum), ma sono già pronte molte altre avventure, per ora (e per mia gioia) tutte cooperative.
In sintesi, se non siamo alla perfezione (pur nella complessità) ci siamo molto vicini. Resta da evitare il rischio ripetizione nelle prossime uscite, ma la prima avventura lascerà un ricordo incredibile. L’avete già finita? Provate a spiegare come funziona e a guardare solo un altro gruppo di giocatori impegnati. Il divertimento sarà quasi lo stesso. Come un film, meglio di un film.
T.i.m.e. stories di Peggy Chassenet e Manuel Rozoy, Asterion Press. Gioco cooperativo per 2 – 4 giocatori dai 14 anni in su. Difficoltà alta, durata di una partita 90 minuti circa. Prezzo 49,90 euro
Massimo Tonizzo
19/10/2016
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