Aumenti di buoni pasto, abbonamenti e tariffe varie, si contrappongono ai tagli che artefice la giunta e il commissario Vittorio Zappalorto, dal primo giugno porteranno ad una diminuzione di circa 200-300 euro dello stipendio dei lavoratori comunali.
Il sindacato Dicapp (Dipartimento Camera di Commercio- Autonomie Locali-Polizia Municipale) si è incontrato stamane davanti al nido comunale Chiocciola in via Costa a Mestre con un presidio di protesta contro questi tagli.
L’appello del sindacato è: «Chiediamo che tutti si facciano carico di tutelare queste lavoratrici e questi lavoratori (dei nidi ndr) di fronte ad una amministrazione sorda e spesso incapace di gestire le situazioni concrete e quotidiane, che sta scaricando il peso del deficit e della cattiva gestione sulle spalle dei dipendenti e, a cascata, dei cittadini».
Se sui dipendenti è calata questa scure, i dirigenti invece possono dormire sonni tranquilli. Il commissario dovrà presentare venerdì al Consiglio comunale il bilancio di previsione 2015, ma scoppia ora lo scandalo dei 4 milioni e 300 mila euro, accantonati per il pagamento della retribuzione di posizione e di risultato della Dirigenza per l’anno 2015: Zappalorto lascia al nuovo sindaco, il compito eventuale di ridurre o modificare la cifra.
Il commissario avrebbe dovuto tagliare anche alcune delle funzioni dei ruoli di dirigenza, ma non l’ha fatto ed è per questo che lo accusano di aver adottato due pesi e due misure. Intanto per 3mila dipendenti di Ca’ Farsetti, dal primo giugno potrebbe scattare in busta paga un taglio tra i 250 e i 300 euro mensili e l’abolizione di premi di produzione e retribuzione integrativa.
28/05/2015
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