Una straniera chiede la cittadinanza. Come da prassi va a giurare sulla Costituzione Italiana ma, oltre a non sapere una parola di italiano, seccata si fa aria con la Carta che le era stata consegnata. Così una cittadina macedone è stata ‘bocciata’ dal sindaco di Colle Umberto (Treviso) mentre il marito, suo connazionale, diceva che era “un diritto quello che veniva negato alla moglie”.
A raccontare la vicenda è il sindaco del paesino sui colli della Marca trevigiana, Edoardo Scarpis, alla guida di una giunta civica che non ha ‘colore’ politico.
“Ho ricevuto la signora nel mio ufficio, ho indossato la fascia tricolore, le ho dato il foglio in italiano con il testo da leggere e la costituzione su cui giurare. La signora non riusciva a leggere nulla – rileva -, le ho dato un po’ di tempo per prepararsi ma la signora si è messa a chiacchierare con il marito”.
“Tornato, quando le ho detto di leggere la formula – dice Scarpis – siamo stati punto e a capo, non sapeva nulla e ha cominciato a sventolare, per farsi aria perché infastidita, la Costituzione”.
“Le ho chiesto se sapeva cosa aveva in mano – spiega -, le ho chiesto se sapeva cos’era la Costituzione, le ho domandato se sapeva cosa stava facendo e mi sono sentito ripetere una serie di ‘no’. A quel punto – conclude il sindaco – mi sono tolto la fascia e ho respinto la richiesta: il rispetto della Costituzione è un atto dovuto”.
31/10/2016