Durante la notte scorsa, la polizia ferroviaria di Venezia ha fermato un passeur somalo, M.I.A., 30enne, mentre accompagnava un suo connazionale minorenne in Austria, con meta finale in Germania.
Ad accorgersi dell’uomo sono stati alcuni agenti che sono rimasti in particolare colpiti dal minorenne per il suo modo di vestire, la mancanza di un bagaglio e il fatto che dovesse salire su un treno per un lungo viaggio. Questi sono stati tutti elementi che hanno fatto immediatamente scattare il controllo. L’uomo, ovviamente, si era accorto di essere sotto stretta osservazione e, dopo aver messo il ragazzino sul treno e avergli ripetuto di non raccontare niente alla polizia se lo avessero fermato, si è diretto a grandi falcate verso l’uscita di S. Lucia. Gli agenti, però, lo hanno bloccato prima che raggiungesse la scalinata, mentre altri andavano a sincerarsi delle condizioni del minore.
I due sono stati accompagnati negli uffici della Polfer dove il più piccolo ha raccontato il viaggio da clandestino fino a Venezia partendo dalla Libia. Ha poi spiegato che l’uomo fa parte di un’organizzazione che gestisce un traffico di esseri umani da far arrivare in Europa dall’Africa. Il ragazzo, che ha la scabbia, è stato poi affidato ai sanitari dell’ospedale dell’Angelo.
Da qualche tempo, secondo alcune fonti, la città sarebbe tornata ad essere il centro nevralgico per il traffico di essere umani verso il Nord Europa.
Somalo bloccato in stazione, portava un minore clandestinamente
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