La città è stata nuovamente colpita di notte. Giovedì notte, a quanto pare.
Non sono writers, producono solo scritte sui muri di Venezia con le bombolette che tendono ad affermare i loro princìpi, i loro slogan, evidentemente non riuscendo a comunicarli in altra maniera.
Vandalismi, in definitiva, che imbrattano in modo estremamente difficile da recuperare muri di abitazioni, esterni di edifici, ma anche valori monumentali oppure vetrine ed esterni di negozi, in modo disordinato e indiscriminato.
Le scritte apparse da giovedì notte sono una trentina (quelle scoperte, altre potrebbero essere più nascoste) e inneggiano contro ‘nemici’ in maniera sregolata, tanto da far pensare che non sia il messaggio politico l’obiettivo, bensì un vero e proprio bisogno di narcisismo.
Ce l’hanno con il sindaco Brugnaro, ma anche con il capitalismo e i suoi strumenti, come le banche, mentre slogan evergreen inneggiano contro la polizia.
Le tracce di vernice fanno pensare che il raid notturno dei vandali andasse da Cà Foscari a Rialto (o viceversa) con alcune scritte che rappresentano un notevole carico intrinseco di violenza (es: “Brugnaro, moralista, sei in lista”) tanto che viene da chiedersi quale soglia i messaggi debbano oltrepassare per essere considerati preoccupazione o allarme sociale. Cosa accadrebbe infatti se per strada un gruppo di questi dissidenti all’opera incontrasse un cittadino, un passante, che esprimesse dissenso verso di loro. Oppure se alcuni di loro passassero autonomamente dal “dire” al “Fare”?
I muri di Venezia erano già stati presi di mira di recente da un blitz degli anarchici. Lo scorso 5 dicembre più di un centinaio di anarco-insurrezionalisti avevano infatti colpito nella stessa maniera. Solo che in quell’occasione le autorità decisero di non intervenire con le forze di polizia preferendo guidare il mini corteo facendolo defluire senza scontri che sarebbero potuti essere pericolosissimi nelle strette calli di Venezia per passanti e presenti incolpevoli.
Il sindaco Brugnaro aveva stimato all’epoca che i danni provocati ammontavano a 80-100 mila euro. Infatti, alla fine si riduce tutto a questo: una conta dei danni.
Paolo Pradolin
13/02/2016
(cod vandaliscri)