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Scoperti pianeti gemelli alla terra: atmosfera come la nostra e acqua

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Scoperte le onde gravitazionali, la fantascienza diventa storia. Einstein l'aveva detto

Scoperto un sistema solare con 7 pianeti simili alla Terra, sei dei quali si trovano in una zona
temperata.
La ricerca, pubblicata su Nature, è stata coordinata dall’università belga di Liegi. Descrive il più grande sistema planetario mai scoperto con tanti possibili ‘sosia’ della Terra.
La stella, chiamata Trappist-1, è distante 39 anni luce.

Una conferenza stampa è stata convocata dalla Nasa in tutta fretta per questa sera nella quale è stata annunciata la scoperta di pianeti con caratteristiche analoghe a quelle della terra, e il pensiero è corso con entusiasmo alla possibilità di scoprirvi altre forme di vita.

Siamo all’alba di una nuova era?
Quello che è certo è che un pianeta gemello della Terra non è mai stato così vicino: dopo i tanti annunci degli anni passati sulla scoperta di pianeti simili al nostro, averne visti sette in una volta apre una prospettiva completamente nuova.

“In passato ci sono stati più volte annunci su possibili gemelli della Terra, ma adesso ci si sta avvicinando molto di più”, ha detto l’astronomo Silvano Desidera, dell’osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

“E’ una bella scoperta”, ha aggiunto, e “incoraggia la ricerca di pianeti in grado di ospitare la vita”. L’esistenza di un sistema solare come quello della stella Trappist-1 conferma infatti che “pianeti piccoli simili alla Terra sono abbastanza frequenti, anche attorno a stelle molto diverse dal Sole”.

Trappist-1 è una stella molto più piccola e meno luminosa del Sole: la sua massa è pari a un decimo rispetto a quella della nostra stella e la sua luminosità pari a solo 5 decimillesimi. I pianeti, inoltre, sono molto più vicini tra loro di quanto non lo siano i pianeti del nostro Sistema Solare. Compiono un’orbita completa intorno alla loro stella nell’arco di una manciata di giorni. Vale a dire che il loro anno ‘vola’: va dalla durata minima di un giorno e mezzo a un massimo di 12,3 giorni.

Proprio questo essere così tanti e “impacchettati”, stretti vicino alla loro stella, “ha permesso di caratterizzarli tanto bene”, ha osservato Desidera. Osservandoli transitare così numerosi contro il disco della loro piccola stella è stato possibile vedere le piccole perturbazioni che ciascun pianeta esercitava su quelli vicini. Questi piccoli disturbi sono stati la spia che ha permesso di calcolare il raggio e la massa di ognuno dei sette pianeti rocciosi che ruotano intorno a Trappist-1. In questo modo, ha rilevato Desidera, “si è capito che ci troviamo di fronte a un sistema planetario che contiene pianeti con una densità simile a quella della Terra e che ricevono dalla loro stella una quantità di calore simile a quella che la Terra riceve dal Sole”.

Adesso sappiamo che al di fuori del nostro sistema planetario ne esistono altri favorevoli alla vita: è il commento entusiasta del presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Nichi D’Amico. “Questa scoperta – osserva – è importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche culturale: sapere con sempre maggiore sicurezza che oltre il nostro Sistema solare ci sono luoghi potenzialmente favorevoli alla vita è semplicemente affascinante”.

Per D’Amico “la ricerca di pianeti extrasolari è uno degli ambiti in cui l’Istituto Nazionale di Astrofisica è profondamente coinvolto a livello internazionale, con l’eccellenza dei suoi scienziati, strumenti d’avanguardia come il Telescopio Nazionale Galileo e importanti partecipazioni in missioni spaziali di frontiera”.

Per questo tutti questi nuovi mondi alieni sono “promettenti per avere una densità simile a quella del nostro pianeta, un’atmosfera non troppo densa e acqua liquida in superficie”. La nuova sfida, adesso, è saperne di più sul sistema planetario di Trappist-1 e, in attesa dei futuri giganteschi telescopi basati a Terra, il telescopio spaziale James Webb che la Nasa si prepara a lanciare nel 2018 potrà già dare le prime risposte interessanti.

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