Scompenso cardiaco diagnosticato pungendo un dito. Fantascienza? A quanto pare no.
A dare un contributo scientifico importante, sullo scompenso cardiaco ma non solo, è la Cardiologia dell’Ulss 14 che ha presentato in un convegno a Chioggia il risultato di una ricerca transfrontaliera
europea dal titolo “Love your Hearth”, un progetto cui hanno partecipato tre nazioni: Italia, Croazia ed Albania.
“Si tratta di un progetto che fornisce un nuovo approccio per la diagnosi dello scompenso cardiaco al suo primo manifestarsi” ha dichiarato il primario di Cardiologia Roberto Valle (coordinatore del gruppo di lavoro della ricerca).
“La diagnosi di scompenso cardiaco – ha spiegato – è difficile per il medico di famiglia senza metodiche strumentali (esami di laboratorio, Ecg, ecc) che si utilizzano in ospedale. La nostra ricerca fornisce una diagnosi efficace con un mezzo diagnostico che potrebbe essere a portata di mano in un qualsiasi ambulatorio di medicina generale. Uno strumento di piccole dimensioni, che potrebbe ricordare quello utilizzato dai diabetici per misurare la glicemia”.
In sostanza, con l’ausilio di questa tecnica innovativa, che permette di dosare il Bnp (ormone che rilascia il cuore quando non sta bene) semplicemente pungendo un dito, il medico di famiglia potrebbe valutare lo stato di salute del cuore del proprio paziente con grande sicurezza: in 15 minuti è disponibile il risultato dell’esame, che se normale, consente pressoché di escludere uno scompenso cardiaco ed il rientro a casa del paziente.
15/10/2015
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