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Sciopero medici di base mercoledì e giovedì, ed è solo l’inizio

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sala attesa medico
Sciopero dei medici di base mercoledì e giovedì prossimi, l’8 e il 9 novembre. I Medici di famiglia saranno in sciopero, del resto annunciato e ora confermato, per ribadire le ragioni e i problemi che li hanno portati a questa ‘tormentata’ scelta.

Una volta fallito il tentativo di evitarlo, dopo un incontro infruttuoso tra l’assessore alla Sanità Lucio Coletto, il direttore dei Servizi socio sanitari Domenico Mantoan, e le parti sindacali (Fimmg, Snami, Intesa sindacale e Smi), lo sciopero verrà attuato e oltre agli ambulatori riguarderà anche la Continuità assistenziale e data la delicatezza che questi servizi investono, sono tanti i cittadini che sperano in una soluzione, in un accordo che metta a tacere le legittime preoccupazioni: forse uno spiraglio sembra essersi individuato in un ulteriore confronto tra regione e sindacati.

Lo sciopero sarà particolarmente “importante” perchè riguarderà per la prima volta un’astensione dal lavoro di 48 ore consecutive di una categoria di così primaria importanza.

E siamo solo agli inizi della vertenza, dato che i quattro sindacati all’unisono hanno deciso che le giornate di sciopero saranno 81 da qui, a dicembre 2018. Una scure sulla salute dei cittadini, e il Tribunale del Malato esprime tutto il suo malessere per quel che può succedere, anche se nel rispetto della legge, saranno garantiti i servizi essenziali, quali l’assistenza domiciliare e le cure urgenti ai malati cronici e terminali : queste le garanzie sindacali, che comunque non rassicurano l’utenza.

Sciopero dei medici di base che fanno seguito, con questa iniziativa, alla prima agitazione sindacale in merito alla sospensione dell’invio telematico delle ricette, ma le questioni sul tappeto sono tante e complesse. I medici di famiglia hanno affrontato questa decisione, sapendola in parte impopolare: i vaccini contro l’influenza in essere, le emergenze quotidiane e la necessità di affrontare il tema Salute in tutte le sue sfaccettature, li hanno indotti a non retrocedere ed hanno spiegato tutto a Padova, il 4 Novembre durante l’Assemblea intersindacale regionale, all’hotel Crownw Plaza .
 
Che fare intanto, si chiedono i cittadini, meglio prevenire, quindi in questi giorni gli ambulatori saranno intasati, i medici dovranno affrontare una pressante richiesta di prestazioni e prescrizioni di farmaci, e già si può prevedere la conseguenza di un aumento di presenze al Pronto Soccorso.
“Si è arrivati tardi e male”, dicono dal Centro per i diritti del malato cittadino “c’è urgenza di accordo, di tenuta della cura della salute pubblica”:
 
Insistono i sindacati per l’attuazione del Piano sociosanitario per far partire le medicine integrate, gli ospedali di comunità e il fascicolo sanitario elettronico, l’integrazione tra ospedale e territorio e la valorizzazione del ruolo dei medici di famiglia, che hanno molto da dire e rivendicare alla Regione Veneto: non ultima la questione politica, l’aver privilegiato lo sviluppo informatico settoriale, anziché la prevenzione, la valorizzazione e la risposta al bisogno di salute .

Andreina Corso

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