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Scandalo Mose, Chisso ritorna in carcere. ‘Socialmente pericoloso’

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Scandalo Mose, Chisso ritorna in carcere. 'Socialmente pericoloso'

Scandalo Mose, svolta inaspettata nell’indagine per corruzione legata agli appalti per la realizzazione dell’opera che dovrebbe fermare le alte maree: torna in carcere l’ex assessore regionale alle infrastrutture Renato.

Renato Chisso, da ieri, è di nuovo in carcere. L’ex assessore, accusato di corruzione nell’inchiesta Mose e uscito con un patteggiamento a 2 anni e mezzo, è stato portato dai carabinieri a Santa Maria Maggiore, dopo che la procura, sulla base di un’ordinanza del giudice di sorveglianza Vincenzo Semeraro, ha emesso l’ordine di carcerazione.
Secondo il giudice, infatti, Chisso è ancora «socialmente pericoloso» e non merita dunque di godere dello «svuotacarceri».

E’ facile pensare che nella decisione abbia influito il fatto che Chisso non avrebbe mai confessato, ne’ ammesso, ne’ rivelato più di tanto.
Anche perchè l’ex assessore regionale ha sempre negato di aver ricevuto mazzette per le vicende legate alla realizzazione del sistema di dighe mobili per la salvaguardia di Venezia dalle acque alte.

I giudici non hanno quindi sostanzialmente accolto la concessione di finire il residuo di pena svolgendo attività ai servizi sociali.
Chisso, che si trovava ai domiciliari, è stato accompagnato in carcere dai carabinieri in esecuzione del provvedimento di carcerazione.

Monica Manin
18/12/2015

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